Enna, al via la formazione dei futuri docenti di sostegno alla Kore

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È felice e gode di salute chi, negli anni, ha investito nelle relazioni, non chi è più ricco o riveste uno status sociale elevato. È quanto l’Ente di Terzo Settore, Vita 21 Enna, presieduto da Marco Milazzo, ha evidenziato durante il seminario “Scuola, famiglia, associazionismo – Costruire l’alleanza educativa per l’inclusione”, riservato ai docenti che frequentano, nell’anno accademico 2019/2020, il corso di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità – IV ciclo e promosso dalla Facoltà di Studi Classici, Linguistici e della Formazione dell’Università Kore.

E lo ha fatto attraverso una conferenza della nota organizzazione “Ted” ed un articolo di Umberto Gramellini, in cui vengono riportati gli esiti di uno studio condotto dall’Università di Harvard e che dura ininterrottamente dal 1938, quando la vita di 724 ragazzini di ogni ceto e classe sociale iniziò ad essere posta sotto la lente di ingrandimento per scoprire che cosa li rendesse più o meno felici. E caso dopo caso, testimonianza dopo testimonianza è apparso evidente che la felicità dipendesse dal “tenersi per mano”, ovvero dalla qualità dei rapporti interpersonali che, negli anni, le persone erano riuscite ad intrattenere. Su questo assunto si basa il progetto “Armonie di relazioni” che “Vita 21 Enna” sta portando avanti nelle scuole, per guidare gli studenti aderenti a non concentrarsi sull’handicap, ma a porre il loro sguardo sulla persona, sul suo valore unico ed inestimabile, riscoprendo la parte più bella e vera di loro stessi.  Ad illustrane i contenuti e le modalità operative dell’intervento formativo è stata Valeria Petralia, responsabile “Mondo Scuola” dell’associazione. “Da genitori ed agenti educativi, parti integranti della comunità scolastica, vogliamo portare il nostro contributo affinché la scuola possa diventare un luogo dove si sperimentano relazioni umane gioiose ed armoniose, in cui la disabilità e la diversità siano scoperta come valore – sono le sue parole -. La nostra proposta è articolata in un percorso, comprendente quattro momenti, di cui uno è “La diversità mi appartiene” che si basa sul progetto Lions “Kairόs”, un viaggio per gli alunni normodotati, alla scoperta della diversità vissuta come ricchezza, secondo i principi che noi riconosciamo come fondanti”. L’obiettivo è promuovere una nuova cultura di “integrazione al contrario”, facendo sperimentare la condizione di difficoltà di chi vive una disabilità in modo da stimolare empatia e comprensione, facendo leva sulla “risorsa compagni”. “Risorsa che si può manifestare attraverso abbracci affettuosi, attraverso un corpo che è dono per gli altri – conclude Valeria Petralia -.   Solo da una maggiore conoscenza reciproca, infatti, può derivare una convivenza, caratterizzata dalla gioia dello stare insieme proprio perché diversi”.

Numerose le domande da parte dei circa 450 futuri docenti di sostegno che hanno manifestato curiosità ed interesse per l’iniziativa che sottolinea “l’importanza di essere imperfetti”, perché, in fin dei conti le fragilità e le debolezze rappresentano il motore dell’evoluzione.

Ad introdurre i lavori è stata la Prof.ssa Marinella Muscarà, ordinario di Didattica e Pedagogia Speciale – UKE. A seguire gli interventi dei docenti: Viviana La Rosa, associato di Pedagogia Generale – UKE; Alessandra Lo Piccolo, associato di Didattica e Pedagogia Speciale – UKE; Monica Pellerone, associato di Psicologia dell’Educazione e dello Sviluppo – Uke. Un’altra testimonianza è stata offerta da Enrico Orsini, presidente dell’associazione “Autismo Oltre” di Catania.

 


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