Enna, Assoconsumatori si chiede se i ripristini effettuati da Acquaenna sono a regola d’arte

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Acquaenna sta effettuando lavori lungo il viale Diaz, via Montesalvo e Campo sportivo ed in questi giorni numerosi cittadini ci hanno contattato per segnalarci i ripristini della sede stradale, a seguito dei lavori effettuati dal gestore del servizio idrico integrato, che sembra hanno comportato diversi problemi di viabilità e qualche caduta.

Sulla stampa abbiamo letto delle contestazioni per l’asfalto che lungo la via Cantina si andava sgretolando dopo la bitumazione, bene hanno fatto i consiglieri ed il primo cittadino ad attenzionare questa situazione, noi lo facemmo per la strada provinciale n. 2 minacciando di adire alle vie legali e dopo appena una settimana il ripristino è stato rifatto in modo efficiente.

Ma mentre per via Cantina i consiglieri ed il sindaco di Enna giustamente levavano la loro voce in difesa dei cittadini stessa cosa non è successo per i lavori lungo viale Diaz, via Montesalvo e Campo sportivo. Premesso che la segnaletica di esecuzione dei lavori deve essere a norma delle vigenti norme, nei fatti risulta alquanto carente, sembra, che nessuno si sia accorto di come il ripristino della sede stradale sia stato effettuato.

La nostra associazione che certo non ha peli sulla lingua, già altre volte è stata interessata, in vari comuni, dai cittadini per i ripristini effettuati, sempre da Acquaenna, non certo consoni, senza che chi di dovere facesse sentire il proprio dissenso. Sembra proprio che anche in questo caso ci sia un silenzio assordante, evidentemente, sull’operato di Acquaenna, ci deve essere un silenzio che non riusciamo a capire da cosa sia dettato. Sui ripristini effettuati in questi giorni in viale Diaz, Montesalvo e Campo sportivo, non vedo, non sento e di conseguenza non parlo, noi come associazione esprimiamo con forza il nostro disappunto perché si spende denaro pubblico.

Ma veniamo ai ripristini che debbono essere effettuati in conformità:  posa della tubazione su un letto di sabbia, un ulteriore copertura di sabbia, un massetto in calcestruzzo e successivamente 4 cm di bitume per una larghezza fuori perimetro di scavo di 50 cm, oppure su prescrizione del comune fino ad un metro, il tutto per evitare infiltrazioni di acqua nel sottosuolo ed eventuali invasioni di acqua nel sottosuolo interessato dal ripristino che poi magari determinano frane e smottamenti su cui nessuno mai indaga, del resto siamo in Sicilia e tutto è possibile.

Evidentemente ad Enna in questo caso nessuno ha ritenuto opportuno dover sollevare eccezioni assumendosi, anche, le responsabilità del mancato controllo. Seguiremo come sempre l’evolversi della situazione pronti a sostenere i cittadini, mentre esprimiamo un rammarico per l’operato di chi dovrebbe controllare, ma che nei fatti nulla ha fatto, non sappiamo il perché.

Pippo Bruno

 


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