Enna, commemorato Rocco Lombardo durante la celebrazione della “Giornata della Dante 2019”

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La celebrazione della Giornata della Dante quest’anno ha avuto inizio con la commemorazione di Rocco Lombardo, presidente del comitato ennese, che l’ha retto sin dal 2009, anno della ricostituzione del sodalizio in Enna, dopo decenni di oblio.

“Rocco Lombardo – ha detto Federico Emma, vice presidente e segretario del Comitato – venuto a mancare il 9 maggio scorso, ha lasciato un vuoto tra i soci, in moltissimi amici ed estimatori e in tanti cittadini comuni. Con la sua morte è come se ad Enna si fosse bruciata un’intera biblioteca. Lui non era ennese, ma ciononostante, ne era diventato la memoria storica. E per questo suo amore per la città, nel 2005 gli era stata conferita la cittadinanza onoraria. Siamo tutti riconoscenti al nostro emerito Presidente. Il nostro impegno sarà quello di continuare la sua mission nel nome della grande famiglia della Società Dante Alighieri”.

 Emma ha quindi introdotto gli illustri ospiti e relatori della “Giornata della Dante”: Pietro Colletta, professore associato di letteratura latina medievale umanistica, presidente del corso di laurea in lettere dell’Università Kore, e la saggista e docente Maria Soresina, nota dantista, che ha intrattenuto il numeroso pubblico presente nella sala intitolata a Mons. Varisano, attigua alla chiesa di San Cataldo, sul tema “Il catarismo nella Commedia di Dante”.

“Il mio primo approccio con la Divina Commedia – ha esordito Maria Soresina – è avvenuto nel 1992, in occasione di un viaggio in India. Leggendo i versi di Dante ho scoperto notevoli analogie tra il suo ‘cammino’ e la via dello Yoga. Ho iniziato da lì un approfondito studio dell’opera dantesca, scopredo la fonte primaria della Divina Commedia: il catarismo, l’eresia molto diffusa negli anni e nei luoghi in cui visse Dante. Non ebbero vita facile le opere di Dante, ha continuato a dire l’oratrice, la chiesa le osteggiava tanto che erano state messe all’indice. Solo nel 1921 Benedetto XV sdoganò Dante affermando che il Sommo era cattolico. Sono convinta, dopo quasi 30 anni di studi, che Dante era un cataro…ma anche un cristiano. Gli stessi catari si definivano ‘Catari Cristiani’. Abbracciarono il catarismo i ceti alti e le persone erudite. Tra le personalità di quel periodo storico aderirono al catarismo Farinata degli Uberti, Guido Cavalcante e l’imperatore Federico II”.

La Soresina ha quindi analizzato ad uno ad uno gli aspetti della dottrina dei catari…ciò in cui credevano e ciò che della chiesa cattolica respingevano. La dimostrazione è stata sconvolgente. I catari rifiutavano tutti i riti dei cristiani, in particolare i sacramenti e i miracoli. La loro unica preghiera, per quel che si sa, comune a quella dei cristiani, era Il Padre Nostro.

Ad inquadrare il pensiero di Maria Soresina ci viene incontro un passo della recensione al secondo libro della scrittrice dantista, dal titolo “Libertà va Cercando”, del filosofo Marco Vannini che così scrive: “Per chi è abituato a pensare all’Alighieri come al poeta cattolico per eccellenza, la tesi della Soresina suona ardita, quasi paradossale. A lei va riconosciuto il merito di avere rivolto l’indagine ad un settore che – stranamente – gli studiosi non avevano mai preso in considerazione. Ho apprezzato nel saggio la sua ‘base rigorosamente filologica e storica’ che non ha niente in comune con gli esoterismi e le fantasie che hanno spesso trovato alimento nel poema”.

Il professore Pietro Colletta ha sottolineato come la persecuzione attuata dall’inquisizione nei confronti dell’eresia catara e la conseguente sistemica distruzione dei documenti da essa prodotti abbia determinato notevoli difficoltà nello studio e nella conoscenza dei catari e come ciò ha condizionato l’accettazione del mondo accademico delle teorie della dottoressa Soresina, espresse nei suoi scritti (articoli su riviste e giornali) ed anche nei suoi libri pubblicati negli anni, a partire dal 2002, con “Le Segrete cose – Dante tra induismo ed eresie medievali”, “Libertà va cercando – il catarismo nella commedia di Dante” e l’ultimo saggio “Mozart come Dante, il flauto magico, un cammino spirituale”, uscito nel 2011.

Nel dibattito che è seguito, gli interventi più significativi sono stati quelli di Maria Carmela Pitta e di Paola Rubino alle cui argomentazioni la professoressa Soresina ha dato esaurienti risposte.

Federico Emma, visibilmente soddisfatto per la riuscita della “Giornata della Dante 2019”, ha ringraziato i relatori, per avere aderito alla celebrazione, e tutti i presenti, soci e simpatizzanti. Un particolare ringraziamento è stato rivolto a Tony La Rocca che ha fatto da trait d’union con la relatrice che ci ha onorato della sua presenza.

(nella foto: da sinistra Federico Emma, Pietro Colletta e Maria Soresina)

Salvatore Presti 


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