Enna, cospicuo finanziamento per l’ex Ciss di Pergusa, un edificio destinato a presidio sanitario

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È stato detto da più parti che a volte le emergenze innescano circuiti virtuosi. Il caso più noto è quello del crollo del viadotto di Genova, già in avanzata fase di ricostruzione, che sarà pronto entro il mese di agosto, ad un anno del tragico evento.

Molti hanno auspicato, a seguito dell’evento Coronavirus19, di aprire i cantieri di tante opere incompiute, specie di strutture sanitarie. Potrebbe essere la volta buona per il completamento dell’ex Ciss di Pergusa, un edificio da destinare, con la creazione di posti letto e di rianimazione, a pazienti colpiti dal virus e in quarantena.

A questa nostra struttura il Ministero della Salute ha destinato la somma di 3milioni e 230mila euro per il suo completamento nell’ambito di un finanziamento di 236 milioni di euro per 42 ospedali e strutture sanitarie in Sicilia. Nello specifico per quest’opera 1milione e 330 euro sono destinati ai lavori di completamento delle finiture e la sistemazione delle zone esterne e 1milione e 900 mila euro per l’acquisto delle attrezzature e messa in funzione.

Del finanziamento si è avuta notizia nel mese di luglio scorso, ma le solite lungaggini burocratiche hanno impedito l’inizio dei lavori. Passata l’emergenza Coronavirus tutto cadrà nel dimenticatoio? Si spera di no.

Esempi di cantieri aperti in tempi brevi si sono avuti nel caso delle opere strutturali nel Museo Alessi. Il finanziamento fu chiesto qualche anno fa, la disponibilità dei fondi si ebbe nel 2018 e l’inizio dei lavori nel mese di gennaio scorso. Un iter veloce ma il finanziamento è venuto dai fondi dell’8permille e non dai ministeri romani, dove la burocrazia impera. Altro esempio i lavori nella chiesa di san Michele, iniziati nei mesi scorsi, sono stati finanziati dal FEC (Fondo Edifici Culto del Ministero dell’Interno).

È auspicabile – nel pensiero di molti – che i lavori nell’edificio ex CISS di Pergusa, vengano iniziati e completati in tempi brevi. È una struttura che potrebbe diventare una grande risorsa per tutto il territorio provinciale, per la salute stessa dei siciliani e per una sanità più efficiente.

L’edificio fu costruito tra il 1958 e il 1960. Nacque come centro di riabilitazione interprovinciale multidisciplinare, mai completato. È stato suggerito che potrebbe ospitare anche malati terminali e mini alloggi per le loro famiglie.

Salvatore Presti

 


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