Enna, eccezionale presenza di pubblico in Duomo per il concerto del coro Passio Hennensis

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Una eccezionale presenza di pubblico ha applaudito domenica scorsa nel Duomo di Enna il concerto di apertura dei riti della Settimana santa di Enna dal titolo “Fra riscoperte di tradizioni e aneliti di innovazione” che anche quest’anno ha visto uniti in un unico organico il coro Passio Hennensis, la banda Città di Enna e l’orchestra d’archi Eco, sotto la direzione di Luigi Botte.

Tanti i giovani presenti tra l’affollata platea, della quale hanno fatto parte anche monsignor Vincenzo Murgano, monsignor Francesco Petralia e don Giuseppe Rugolo, referenti spirituali della chiesa madre ennese, Ferdinando Scillia, presidente del Collegio dei rettori di Enna, numerosi confrati appartenenti alle 16 congreghe cittadine, centinaia di appassionati ai riti della Settimana santa ennese e diversi musicisti professionisti che hanno avuto modo di apprezzare il patrimonio testuale e musicale fatto proprio e proposto in chiave contemporanea dalle tre formazioni.

In repertorio, marce funebri processionali, canti della tradizione dedicati alle sofferenze di Cristo, alla sua morte e deposizione e a sua madre addolorata, spaziando da musiche di Beethoven, Rossini e Verdi a Coppola, Jenkins e Mascagni.

All’interno della serata, condotta dall’attrice Patrizia Fazzi, è stata anche condivisa con il pubblico una registrazione raccolta dal musicologo Angelo Cacciato del brano “Processione del Venerdì santo a Enna”: è stata fatta ascoltare la voce dell’anziana Donna Provvidenza Giannotta che nel 1972, già ottantenne, ricordava la lamentanza in dialetto cantata nel quartiere del Popolo da zolfatari e minatori ennesi la sera del venerdì santo, al passaggio delle vare del Cristo morto e dell’Addolorata. L’anziana esprimeva nella sua parlata genuinamente ennese il rammarico per la perdita di questa tradizione.

A recuperarla e a restituirla alla città, quest’anno dopo oltre un secolo, ci ha pensato il coro Passio Hennensis che in Duomo ha riproposto il brano che venerdì 30, proprio nel corso della grande processione del venerdì santo, canterà ai piedi della chiesa di Santa Maria del Popolo, così come veniva fatto almeno fino ai primi anni del Novecento.
L’operazione di archeologia musicale è stata resa possibile grazie al lavoro del ricercatore Cacciato che ha trascritto e armonizzato in musica il testo da lui custodito gelosamente, poi affidato all’arrangiamento per coro, banda e orchestra d’archi del musicista Marco Monitto, e infine consegnato al coro Passio Hennensis.

“Il nostro percorso di recupero della tradizione è solo all’inizio – ha sottolineato Giovanna Fussone – abbiamo sollecitato l’attenzione di ricercatori come Rocco Lombardo e Angelo Cacciato per restituire e rendere apprezzabili al pubblico contemporaneo brani che hanno fatto la storia della tradizione musicale e popolare della città di Enna, come il Popole meus di Coppola e il canto dei minatori. Il grande affiatamento tra coro Passio Hennensis e banda, lo stimolo continuo che viene alimentato dai giovani coristi e musicisti (molti dei quali studenti al liceo musicale e al conservatorio) e le collaborazioni con musicisti di valore come i componenti dell’orchestra Eco, ci spingono ad approfondire ancora il nostro lavoro e le nostre ricerche”.

E da più parti arrivano intanto pressanti le richieste di un cd, una produzione musicale professionale, che raccolga il repertorio di marce, canti e lamentanze legate ai riti pasquali ennesi, le stesse proposte nel concerto di domenica. “Pensiamo da tempo a questo progetto – ha annunciato Luigi Botte – di anno in anno le preghiere aumentano e arrivano numerose anche da parte di turisti e visitatori. Siamo al lavoro per poterlo concretizzare al più presto”.


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