Un giovane di poco più di vent’anni, proveniente da fuori regione, è stato arrestato dalla Polizia Penitenziaria del carcere di Enna mentre tentava di introdurre sostanze stupefacenti nella casa circondariale. L’uomo si era presentato nella struttura per effettuare un colloquio con un parente detenuto, ma è stato scoperto grazie al fiuto eccezionale dell’unità cinofila antidroga.
Dopo aver superato i primi controlli elettronici attraverso il metal detector – strumento che per legge può rilevare solo oggetti metallici – il sospettato sembrava aver oltrepassato i controlli di sicurezza. Tuttavia, prima di accedere alla sala colloqui, ad attenderlo c’erano i cinofili antidroga della Polizia Penitenziaria per un ulteriore controllo.
L’unità cinofila ENEA, un malinois condotto da un assistente capo del distaccamento di Palermo, ha immediatamente segnalato il giovane come potenziale detentore di droga. Nonostante una prima resistenza, il soggetto è stato perquisito dagli operatori con esito positivo: sono stati rinvenuti oltre 100 grammi di sostanze stupefacenti, tra cocaina e hashish, nascosti nelle parti intime.
Le operazioni di controllo sono state estese anche all’autovettura dell’arrestato, dove è stata scoperta ulteriore droga. Il giovane, che vanta diversi precedenti penali anche per reati associativi ex articolo 416 bis, è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio secondo l’articolo 73 della legge 309/90, con l’aggravante prevista dall’articolo 80.
Dopo le comunicazioni di rito al Procuratore della Repubblica, l’arrestato è stato associato alla casa circondariale di Enna, dove da “ospite” per il colloquio è diventato “utente” della struttura. Il Giudice ha successivamente convalidato l’arresto disponendo la custodia cautelare in carcere.
L’USPP, sindacato autonomo della Polizia Penitenziaria, attraverso il Consigliere Nazionale Filippo Bellavia, ha espresso grande soddisfazione per l’operazione. “Malgrado la grave carenza di personale”, sottolinea Bellavia, “i colleghi sono riusciti a scongiurare l’introduzione di sostanze stupefacenti che avrebbero sicuramente generato difficoltà gestionali e impedito guadagni illeciti”.
La casa circondariale di Enna è spesso teatro di episodi delittuosi di particolare gravità, dall’arresto del prete all’introduzione di telefoni e droga tramite droni, fino ai tentativi di evasione. Tuttavia, la professionalità degli agenti della Polizia Penitenziaria continua a garantire risultati eccellenti nonostante i turni massacranti, la carenza di personale e l’enorme mole di lavoro. I “baschi azzurri” proseguono nel loro impegno quotidiano con abnegazione e senso del dovere, contrastando efficacemente i fenomeni criminali che minacciano la sicurezza del sistema penitenziario.
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