Enna, si sono concluse con successo le due Giornate di Primavera FAI

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Un sole splendente ha reso piacevole la visita, in gran parte d’Italia, di palazzi, monumenti, chiese, basiliche, giardini e luoghi seminascosti di straordinaria bellezza.  Quest’anno, nelle due Giornate di Primavera FAI del 23 e 24 marzo, si sono avuti oltre 770mila visitatori nei 1100 luoghi eccezionalmente aperti in tutte le regioni d’Italia. Un segnale questo che fa ben sperare del sempre crescente interesse verso le bellezze del nostro Paese che custodisce un patrimonio paesaggistico, artistico-monumentale e culturale unico al mondo. Ad Enna i visitatori, circa 450 nelle due giornate, hanno potuto godere quest’anno dello splendore di un luogo ameno, agli ennesi molto caro, Papardura, dove si trova il Santuario dedicato al SS. Crocifisso, sito sul fianco della pendice sud-ovest della città, quasi a strapiombo, dove acque perenni scorrono tra le rocce che alimentano il settecentesco abbeveratoio, le antiche vasche-lavatoi e l’ampia vallata un tempo ricca di orti. Il tempio risale a metà ‘700 e l’origine del nome, Papardura, ha generato nel passato dispute tra gli storici locali.

Il FAI di Enna, con Nietta Bruno capo delegazione, congiuntamente al FAI Giovani, responsabile Antonio Messina, ha scelto di proporre, all’attenzione del vasto pubblico per le Giornate di Primavera 2019, questo luogo dove il Santuario non sempre è aperto, se non per particolari riti e per i solenni festeggiamenti del SS. Crocifisso nel mese di settembre d’ogni anno. La chiesa, un gioiello d’arte barocca, ha destato interesse tra i visitatori nelle due giornate d’apertura. Si sono avute anche visite di molti forestieri e di alcuni gruppi di turisti stranieri, accompagnati dagli ‘apprendisti ciceroni’, una numerosa schiera di ragazzi, studenti di I e II grado degli istituti comprensivi scolastici ennesi, coadiuvati da un folto numero di volontari, tutti entusiasti d’illustrare, anche in lingua inglese e francese, la storia e le opere d’arte conservate nel Santuario. Nella prima Giornata si è avuta la gradita visita del neo eletto presidente regionale del FAI, Giuseppe Taibi, che ha voluto privilegiare i luoghi prescelti dalla Delegazione Provinciale e dai suoi Gruppi. Nella stessa mattinata i molti visitatori presenti hanno potuto ascoltare la dotta conferenza sul tema dell’acqua e della sua preziosità, tenuta dall’archeologa Rossella Nicoletti che ha spiegato come e perché Enna nell’antichità e tutt’oggi è ricca di acque sorgive perenni, soffermandosi specificatamente su quelle di Papardura. Ad accogliere le autorità cittadine e i delegati del FAI Francesco Cammarata, il massaro a capo della Deputazione che ha la cura e la custodia del Santuario. Il preliminare saluto istituzionale è stato dato dall’assessore comunale Francesco Paolo Gargaglione. Graditissimi sono stati, durante le due giornate, gli intrattenimenti musicali di giovani allievi del Liceo Musicale del capoluogo, accompagnati da alcuni loro docenti. Si sono esibiti cinque flautisti, un chitarrista, due cantanti, un soprano lirico e uno melodico moderno, tutti molto applauditi al termine delle loro performance.

Visibilmente soddisfatta della riuscita delle Giornate di Primavera FAI, giunte alla XXVII edizione, Nietta Bruno, capo delegazione di Enna, ha così commentato:  “Sono convinta che le “Giornate del FAI” mirano a far conoscere, anche nei nostri territori, il ricco e variegato patrimonio di incomparabili bellezze naturali, preziosi tesori artistici e straordinari retaggi di religiosità e tradizioni, del cui valore non sempre ci rendiamo conto. Valori e beni che dobbiamo curare, tutelare e salvaguardare”.

(Nella foto di Vulturo: Nietta Bruno con il neo eletto presidente regionale Fai, Giuseppe Taibi, al centro, e l’assessore comunale F. Paolo Gargaglione)

Salvatore Presti

 


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