Fatta luce sulle “spaccate” di Catenanuova e Centuripe: arrestati gli organizzatori della banda

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Nella nottata di mercoledì 3 luglio, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Enna hanno notificato un’ordinanza applicativa della custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Tribunale di Enna, su proposta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di due catanesi, ritenuti responsabili, quali organizzatori materiali, dei due furti aggravati degli sportelli bancomat verificatisi nei Comuni di Catenanuova il 30 settembre 2017  ed in quello di Centuripe, una settimana dopo, il 7 ottobre 2017.

I gravi fatti di cronaca, che peraltro destarono un significativo allarme sociale nelle due piccole cittadine, come si ricorderà, si verificarono entrambi nelle nottate tra il venerdì ed il sabato (quando, notoriamente, gli sportelli atm vengono caricati con una disponibilità superiore di denaro contante per le esigenze del fine settimana) e videro l’opera di una banda, composta da circa 8-10 persone, evidentemente specializzata ed organizzata “militarmente” per simili reati, che mediante l’utilizzo di mezzi pesanti ed autovetture “veloci”, riuscì a sradicare gli sportelli bancomat delle due filiali della Banca Unicredit, creando inoltre ingenti danni non solo alla banca ma anche all’arredo urbano.

In entrambi i casi i malviventi sarebbero riusciti ad allontanarsi con un ricco bottino (erano, infatti, presenti circa 50.000 euro nello sportello di Catenanuova e circa     60.000  euro in quello di Centuripe) se non fosse stato per il tempestivo intervento dei militari dell’Arma delle rispettive Stazioni Carabinieri, prontamente affiancate, nelle ricerche, dai Comandi contermini e dagli equipaggi delle Aliquote Radiomobile, che riuscivano a porsi immediatamente sulle tracce dei malfattori inducendoli ad abbandonare quanto poco prima abilmente asportato.

Nel primo episodio, quello di Catenanuova, lo sportello veniva rinvenuto ancora integro in un casolare di campagna, occultato dalla vegetazione ed a ridosso della S.S. 192, ove erano stati altresì posizionati in precedenza vari attrezzi che sarebbero serviti ai malfattori per aprire la cassaforte contenente il denaro. Proprio in quel luogo sono stati raccolti preziosi elementi di interesse investigativo, lasciati inavvertitamente dagli autori del furto, costretti ad una precipitosa fuga a piedi nottetempo nelle campagne circostanti per l’arrivo dei Carabinieri.

L’indagine così avviata, denominata appunto “PASSO FALSO”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Enna, nella persona del sostituto Stefania Leonte, si è quindi concentrata sulla non facile analisi di tutti gli elementi raccolti, incrociati con i dati ottenuti dallo studio dei tabulati telefonici, connessi al casuale rinvenimento di un telefono cellulare sui luoghi dell’evento.

La difficile, meticolosa ed attenta attività investigativa dei Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Enna, che ha successivamente inglobato anche la “spaccata” di Centuripe, ha quindi portato a dei primi sospettati che, avvalorati dalle successive attività d’indagine sviluppate con le metodologie classiche, hanno consentito di concentrare l’attenzione su due soggetti catanesi, padre e figlio, ritenuti la mente ed i reali organizzatori dei furti, compiuti con il concorso di manovalanza, tuttora in fase di compiuta identificazione.

L’attività così condotta, costantemente ed accoratamente diretta dal  sostituto procuratore Stefania Leonte, permetteva di raccogliere inconfutabili elementi a carico dei due, incriminati oltre che per i due furti degli sportelli bancomat, anche per il reato di ricettazione in concorso, continuato ed aggravato, in relazione ai numerosi furti di mezzi pesanti e delle autovetture, utilizzati dalla banda e tutti restituiti ai legittimi proprietari.

 


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