Il 31 maggio Nicosia ha ricordato l”ultimo viaggio di San Felice, umile fraticello nicosiano vissuto nella metà del Settecento, che morì appunto nel 1787, all’età di 72 anni, lasciando un’impronta indelebile nella comunità locale e in molte altre città vicine, poi beatificato da papa Leone XIII il 12 febbraio 1888 e proclamato santo il 23 ottobre 2005 in piazza San Pietro da papa Benedetto XVI.
Compatrono della città di Nicosia, San Felice è stato proclamato anche patrono regionale dei donatori di sangue in Sicilia.
Anche quest’anno, come da tradizione, per ricordare l’anniversario della morte del santo, si è svolta a Nicosia la fiaccolata in onore di San Felice.
Il 31 maggio, numerosi fedeli si sono radunati presso la piccola cappella ospitata nella casa natale di San Felice, dove è stata presieduta da padre Filadelfio Scandurra una celebrazione eucaristica in cui alla presenza della reliquia di San Felice è stata accostata anche la reliquia di San Luca Casale, altro santo nicosiano, per esprimere la vicinanza tra i due santi di Nicosia. Proprio padre Scandurra ha raccontato durante l’omelia di aver sognato i due santi insieme e di essersi impegnato di conseguenza successivamente perchè fosse possibile una cerimonia in presenza delle due reliquie.
Dopo la messa, il corteo con le fiaccole accese si è mosso dalla casa di San Felice verso il convento dei frati cappuccini, attraversando diverse vie del centro storico, ma prevedendo anche diverse soste per momenti di raccoglimento e preghiera, di cui una ai piedi della statua di San Felice, nei pressi dell’ex tribunale di Nicosia. Qui fra Salvatore Russo ha guidato un intenso momento di preghiera.
La processione si è infine diretta verso la parrocchia di Santa Maria degli Angeli. Dinnanzi alla chiesa, fra Salvatore Seminara ha ricordato come anche nel momento della morte, San Felice abbia dimostrato di rispettare l’obbedienza nei confronti del superiore: si racconta infatti che pur avendo il suo cuore smesso di battere, secondo il medico che lo visitò, la sua bocca continuasse a parlare e il Santo non volesse lasciare questa terra prima che il superiore gli concedesse benedizione. Infine, Fra Salvatore Russo e padre Filadelfio Scandurra hanno impartito la benedizione ai presenti, con entrambe le reliquie di San Felice e San Luca Casale.
Per l’occasione è stata aperta a visite la cella in cui dormì San Felice, che si trova nell’edificio poi adibito a istituto penitenziario, oggi chiuso, recentemente restaurata grazie all’impegno dell’Associazione Cammino di San Felice, presieduta da Rosarita Barbera.
La festa liturgica in onore di San Felice prevede ora nella mattinata di lunedì 2 giugno l’accoglienza dei pellegrini presso la silva del convento e una celebrazione eucaristica alle 11 celebrata da mons. Giuseppe Schillaci, vescovo della Diocesi di Nicosia
Maria Teresa La Via
Omelia di Padre Delfio:
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