Filctem Cgil auspica rilancio della provincia di Enna con il recovery plan e nuova politica industriale

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La Filctem Cgil di Enna ha più volte sollecitato alle istituzioni una politica industriale di rilancio del territorio attraverso un piano mirato di ricerca e innovazione, un ammodernamento delle infrastrutture, un investimento sull’intero sistema di energia e sul ciclo dei rifiuti, un piano sul risparmio energetico, la rigenerazione urbana, l’implementazione della produzione di energia da fonti rinnovabili, la promozione di un’economia circolare fondata su riciclo e riuso.

Bisognerebbe, innanzitutto, potenziare i giacimenti di gas esistenti, come Gagliano e Troina al fine di abbassare i costi. Il gas metano dovrà essere un mezzo momentaneo di passaggio dalle fonti fossili alle altre fonti ecologiche. Non si dovranno avviare ulteriori trivellazioni, ma occorrerebbe solo potenziale gli esistenti per arrivare ad una transizione vera e propria.

Alfredo Schilirò segretario generale Filctem Cgil di Enna

Per le caratteristiche climatiche della Sicilia, le potenzialità di crescita dell’energia prodotta dal sole e dal vento sono immense – dichiara il segretario generale della Filctem Cgil di Enna Alfredo Schilirò. Tuttavia è di vitale importanza che la ristrutturazione della rete elettrica e delle linee elettriche per metterle nelle condizioni di resistere ai sempre più frequenti eventi atmosferici estremi causati dal cambiamento climatico. Ed è di vitale importanza, la revisione degli organici con migliaia di nuove assunzioni, per evitare quei carichi di lavoro eccessivi che aprono la strada agli incidenti sul lavoro.

Inoltre, è noto che lo sviluppo delle energie rinnovabili, non può prescindere dai sistemi di conservazione, perché ci può essere una forte asincronia, causata dalla intermittenza del sole e del vento, tra il momento in cui l’energia elettrica è richiesta e quella in cui è prodotta. Ragion per cui il sistema per funzionare, deve immagazzinare energia quando è prodotta in eccesso, per poi poterla rimettere tempestivamente in rete quando la richiesta supera la disponibilità di produzione. Tra i sistemi di accumulo il pompaggio idroelettrico oggi è conosciuto come la soluzione più idonea per la conversione energetica.

In provincia di Enna, considerata la provincia dei laghi – prosegue Schilirò- si potrebbero  realizzare due impianti di pompaggio. Un impianto presso la diga Ancipa a Troina e la  seconda opera, attraverso la costruzione di una condotta di 6 km prevederebbe il collegamento dell’invaso di Pozzillo, con l’invaso di Sciaguana.

 Auspichiamo – aggiunge il segretario Schilirò – la diffusione e la messa a sistema delle comunità energetiche collegate a questi e ad altri impianti che condurrebbero ad una vera indipendenza energetica riducendo l’impatto ambientale, punterebbero ad un considerevole risparmio in bolletta per aziende e famiglie e contrasterebbero la povertà energetica così da ridurre le diseguaglianze economiche e sociali.

E l’opportunità dei fondi del Recovery Plan può rappresentare una Grande Opportunità per creare sviluppo in provincia.

I fondi Europei rappresentano la benzina per investire su un nuovo modello di sviluppo, che sia capace di affrontare le criticità storiche che il nostro paese non ha saputo fino ad oggi risolvere e che l’emergenza ha messo in luce evidenziando le diseguaglianze economiche e sociali che in modo sempre più feroce lacerano questa provincia. L’utilizzo dei fondi Europei rappresenta una straordinaria opportunità soprattutto se verranno utilizzati su settori davvero strategici. Il nostro è un territorio strategico – afferma Schilirò –  dove le bellezze paesaggistiche archeologiche e agricole devono interagire con le nuove tecnologie innovative.

Auspichiamo – aggiunge Schilirò – che il nuovo governo nazionale e regionale – avviino un serio confronto con le parti sociali per il rilancio della Sicilia e della provincia di Enna . Non dimentichiamo – conclude il sindacalista della Cgil di Enna – che siamo di fronte ad un fatto inedito: la grande politica keynesiana dell’Europa con il Recovery fund, cercherà di diffondere benessere anche nel territorio siciliano ed ennese. Alla luce di quanto sta avvenendo occorre aprire una nuova fase dove si avvii un confronto permanente tra le istituzioni, il sindacato, le imprese, le amministrazioni locali, con il mondo dell’associazionismo, con l’Università che metta in campo un piano di sviluppo e una politica industriale per questa provincia”.

 


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