Gianluca Speranza, direttore Confcommercio Caltanissetta Enna, interviene sull’accorpamento della Camera di Commercio di Enna con Palermo

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 Le Camere di Commercio in Sicilia hanno perso la loro natura di rappresentanza delle imprese e, a parte i servizi amministrativi, non svolgono più le funzioni per le quali sono state costituite”. Esordisce così il direttore di Confcommercio Caltanissetta Enna Gianluca Speranza che interviene sulla vicenda legata alla riorganizzazione delle Camere di Commercio in Sicilia.

Un problema a parte è costituito dagli accorpamenti che finiscono per aggravare questo stato di cose: “I territori devono essere rappresentati in maniera equa. In modo particolare nei prossimi mesi alle Camere di Commercio sarà affidato il delicato compito di gestire gran parte dei fondi destinati allo sviluppo delle imprese – sostiene il direttore di Confcommercio Caltanissetta Enna – La disattenzione che viene riservata alle province più piccole, accorpate all’interno delle Città metropolitane, ha generato la crisi, tutta politica, della Camera di Commercio del Sud Est”.

Ma è molto più grave la condizione della condizione dell’accorpamento tra Palermo ed Enna, piccola provincia dell’entroterra fagocitata nella rappresentanza dalla grande Città di Palermo.

È necessario intervenire – sostiene il direttore Speranza – per restituire dignità al territorio e alle imprese di Enna, completamente sopraffatte dalla Città metropolitana di Palermo. L’accorpamento della Camera di Commercio di Enna con quella di Palermo ha provocato un assoluto sbilanciamento degli equilibri rappresentativi, per cui le imprese del nostro territorio non hanno più dignità rappresentativa, schiacciate dalla proporzione di 95 a 5 a favore di Palermo, in forza dei maggiori numeri proporzionati alla vastità del territorio. Inoltre la Camera di Commercio di Enna è stata completamente svuotata di ogni contenuto con la soppressione persino dell’Azienda speciale e della Commissione Artigiani. E allora – conclude Gianluca Speranza – oggi chiediamo di salvaguardare l’economia del nostro territorio. Non ci importa della geopolitica, non siamo affascinati dalle congetture e dalle strategie, vogliamo soltanto che sia restituita dignità alle nostre imprese, in una logica di efficienza ed efficacia”.

 


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