Gioco, chiusi oltre 9 mila siti illegali

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Numeri aggiornati, numeri attuali, numeri che permettono di fotografare la situazione del gioco legale in Italia. Numeri, soprattutto, che permettono di capire di che portata sia il fenomeno del gambling illegale.

Dati e statistiche che sono rese note da un nuovo documento, aggiornato al 18 ottobre 2021, da parte dell’ADM, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato. All’interno del quale si legge come siano 9.078, appena 1 in meno rispetto all’ultimo aggiornamento datato settembre, i siti di gioco non autorizzati. Una black list che dal 2006 non smette di essere aggiornata e che ha come obiettivo fondamentale quello di contrastare il gioco illegale, arginare le truffe online e bloccare il sommerso. Cosa si trova all’interno di queste liste nere? Troviamo in particolar modo siti esteri, la cui provenienza è dubbia, che non rispettano la normativa italiana dal momento che al loro interno viene proposta un’offerta di giochi con vincita in denaro, senza quell’autorizzazione che viene rilasciata dagli enti di controllo e certificazione, come avviene invece per Leovegas Casino e gli altri operatori di gioco regolamentati dall’Agenzia dei Monopoli.

Il Decreto Dignità, infatti, ha vietato in maniera chiara ogni tipo di pubblicità sulle piattaforme online e ha messo in mostra un dato ormai incontrovertibile: internet è pieno di siti con domini esteri, creati appositamente, privi di qualsiasi garanzia e tutela per l’utente. Sono migliaia i siti illegali che vengono bloccati. Un lavoro capillare e ramificato che però non basta, dal momento che altrettanti vengono creati ex novo con una rapidità disarmante. Per questo motivo, fanno sapere da Jamma TV, oscurare non basta. Anche perché chiuder più di 9 mila domini è come svuotare una spiaggia un granello di sabbia alla volta: “Si mettono in campo sforzi sovrumani per un risultato che non basta a fermare la rete del crimine online”, si legge in una nota della Sapar.

Un campanello d’allarme che era già stato fatto suonare da Marcello Minenna, presidente dell’ADM: “E’ evidente che bisogna essere molto attenti a valutare l’esigenza della tutela della salute pubblica, che è sempre prioritaria, ma evitare che dietro a questa tutela si possa generare un rallentamento della riapertura di un’attività, che comunque è svolta da concessionari di Stato, è fondamentale per contrastare l’attività illegale”. Così si legge su Repubblica, per un appello a tutte le forze in campo a intervenire in maniera rapida e decisa: “La chiusura del gioco legale ha purtroppo determinato questo spostamento anche perché parte di questa illegalità è legalmente vestita, cioè si presenta ai giocatori come se fossero dei soggetti autorizzati”.

 


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