Giovane donna di Nicosia assolta dal reato di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, il fatto non è previsto dalla legge come reato

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E’ durato tre anni e nove mesi l’incubo per Giusy Bongiovanni, una giovane donna di Nicosia, che nel mese di febbraio 2018 subì da parte degli agenti di Polizia di Stato del locale Commissariato una perquisizione in casa. I poliziotti le sequestravano alcuni involucri contenenti una sostanza solida di colore marrone ed un bilancino di precisione. Detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti è il reato che le veniva contestato.

La giovane donna veniva posta immediatamente agli arresti domiciliari, ove rimaneva per 5 giorni, e, per i successivi 6 mesi, tre volte la settimana, sottoposta all’obbligo di firma dinanzi l’Autorità Giudiziaria.

Infine, rinviata a giudizio e sottoposta al processo penale per il grave reato previsto all’art. 73, comma 4, del D.P.R. 309/1990. Giusy Bongiovanni si affidava alla difesa tecnica dell’avvocato Silvio Vignera, di Troina, il quale, nel corso del dibattimento, sosteneva che la quantità di sostanza stupefacente sequestrata era talmente esigua da non poter rientrare nell’alveo penale.

La brillante tesi difensiva, dopo il lungo percorso giudiziario, ha trovato accoglimento nella valutazione dell’ottimo ed attento Giudice del Tribunale di Enna, Elisa D’Aveni che ha mandato assolta l’imputata, perché il fatto non costituisce reato.

Si aspetta, adesso, entro il 10 dicembre 2021, il deposito delle motivazioni della sentenza.

 


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