L’auditorium “Vincenzo Nisi” di Nicosia si è trasformato in un palcoscenico di risate, emozioni e profonda riflessione culturale con la rappresentazione di “U Malato Mpressionà”, l’adattamento in galloitalico del celebre “Malato immaginario” di Molière. L’iniziativa, parte del progetto “A lezione di galloitalico” del Liceo “Fratelli Testa”, ha dimostrato come le radici linguistiche locali possano diventare veicolo di arte e cultura contemporanea.
Un progetto di valorizzazione culturale
L’impegno per la tutela del galloitalico siciliano trova nel teatro la sua espressione più vivace e coinvolgente. Sotto la guida delle docenti Patrizia Venuta, Monia Cammarata e Rita Scinardi, gli studenti hanno dato vita a una vera e propria rinascita culturale, trasformando il capolavoro francese in una narrazione che parla la lingua del territorio.
“Restituire voce al galloitalico significa custodire un’identità viva”, ha commentato la professoressa Patrizia Venuta, referente del progetto. “Attraverso il teatro, il nostro idioma non solo sopravvive, ma si rinnova, diventa strumento di cultura e di comunità.”
Dalla Francia alla Sicilia: l’arte dell’adattamento
L’adattamento, curato dalla professoressa Rita Scinardi che ha anche tradotto la commedia dal francese, ha saputo mantenere intatta la forza satirica dell’originale molieriano arricchendola delle sfumature espressive del galloitalico. Argan, l’ipocondriaco per eccellenza del teatro europeo, è diventato Mastro Carmeno, interpretato con maestria da Giuseppe Artino: un personaggio che incarna le contraddizioni della cultura popolare siciliana, sospeso tra furbizia e superstizione, tra affetto familiare e calcolo economico.
Un cast di giovani talenti
La rappresentazione ha visto protagonisti gli studenti del liceo in una galleria di personaggi vivaci e autentici: Michela Mobilia nei panni di Michelina, Maria Pia Rizzo come Mariozza, Giulia Li Volsi nel ruolo di Concettina, e Nicola Rizzo nella doppia interpretazione del Notaio e del Medico Puddin. Cristian Ginerio (Ntunin), Enrico Conte (Tommasin) e Giovanni Condorelli (Peppe) hanno completato il cast principale, affiancati dalla partecipazione straordinaria dei professori Alessandro Rizzo e Rita Scinardi.
La magia dietro le quinte
Il successo della rappresentazione è frutto di un lavoro corale che ha coinvolto diverse professionalità: dai contributi della professoressa Monia Cammarata e del tecnico Giovanni Condorelli come visual designer, dal lavoro di videomaking di Peppe Iraci alle luci e suoni curate dall’alunno Samuele Scavuzzo. Fondamentali anche i costumi realizzati da Ina Bonelli e il supporto organizzativo dell’assistente tecnica Anna Prinzo.
Le musiche tradizionali, magistralmente eseguite da Franco Nisi alla fisarmonica, hanno accompagnato i canti composti dalla professoressa Venuta ed eseguiti da Cristian Ginerio, creando un’atmosfera autentica e coinvolgente.
Un pubblico conquistato
La risposta del pubblico ha dimostrato la forza comunicativa del progetto: risate sincere, commozioni inaspettate e un profondo senso di appartenenza hanno caratterizzato la serata. Molti spettatori si sono riconosciuti nei personaggi, ritrovando nelle battute espressioni e modi di dire tramandati dai propri nonni.
Tradizione e innovazione
Come ha sottolineato la professoressa Venuta, citando Italo Calvino: “La tradizione è la somma delle innovazioni ben riuscite.” “U Malato Mpressionà” rappresenta esattamente questo: un’innovazione radicata nella storia che trasforma un idioma spesso dimenticato in strumento di arte elevata.
Il dirigente scolastico Josè Chiavetta ha espresso piena soddisfazione per l’iniziativa, che dimostra come la scuola possa essere protagonista nella preservazione e valorizzazione del patrimonio culturale locale.
Un grido di identità
In un’epoca di globalizzazione che spesso appiattisce le diversità culturali, “U Malato Mpressionà” rappresenta una dichiarazione d’intenti: le radici linguistiche e culturali non vanno estirpate ma coltivate, nutrite e fatte crescere. Sul palco del teatro di Nicosia, il galloitalico ha dimostrato di essere non solo memoria del passato, ma linguaggio vivo del presente, capace di emozionare e far riflettere le nuove generazioni.
Il progetto del Liceo “Fratelli Testa” diventa così esempio virtuoso di come l’educazione possa coniugare tradizione e modernità, facendo del teatro un ponte tra generazioni e un laboratorio di identità culturale in continua evoluzione.
Redazione TeleNicosia.it fondata nel luglio del 2013. La testata è iscritta al Tribunale di Nicosia al n° 2/2013.