Si è svolto sabato 8 marzo presso l’Ospedale Umberto I di Enna il corso dal titolo “Disturbi del sonno e dell’umore: mai fermarsi alla prima impressione”. L’evento, coordinato dalla dottoressa Nuccia Cosentino, ha registrato un’ampia partecipazione di professionisti provenienti da diverse discipline mediche.
“Ho fatto in modo che la platea fosse composta da specialisti di ogni campo, per dimostrare come il problema legato ai disturbi del sonno non è solo neurologico-pneumologico, ma coinvolge tutti, dal dentista per la terapia dell’osas, al cardiologo, all’urologo”, ha spiegato la dottoressa Cosentino.
Durante l’incontro sono state affrontate le molteplici sfaccettature dei disturbi del sonno. La professoressa Federica Provini, neurologa dell’Università di Bologna, ha illustrato i disturbi comportamentali nella fase Rem, dove “il paziente per un disturbo neurologico agisce il contenuto del sogno che sta vivendo”. Questi disturbi possono essere isolati, legati a farmaci, o associati a patologie neurologiche come il Parkinson.
La dottoressa Irene Arico, neurofisiopatologa dell’Azienda ospedaliera G. Martino di Messina, ha descritto la “sindrome delle gambe senza riposo”, un disturbo motorio caratterizzato da una sensazione di irrequietezza e parestesie che compaiono tipicamente nel tardo pomeriggio o la sera, impedendo l’addormentamento.
I relatori hanno evidenziato lo stretto legame tra disturbi del sonno e dell’umore. Il dottor Mario Santagati, Responsabile del Centro Alzheimer-Psicogeriatria dell’Ospedale di Acireale, ha sottolineato come la depressione negli anziani sia spesso sottovalutata: “La percentuale dei pazienti anziani che hanno un disturbo depressivo è molto alta, addirittura intorno al 3% delle persone over 65”.
Il dottor Dario Cannavò, psichiatra del dipartimento di salute mentale dell’Asp di Catania, ha confermato che “l’insonnia spesso rappresenta un sintomo caratteristico della depressione” e che il trattamento dell’insonnia può comprendere anche il trattamento della depressione.
La professoressa Silvia Miano dell’Università Svizzera Italiana ha discusso dell’eccessiva sonnolenza diurna, “una cosa molto pericolosa perché i colpi di sonno possono determinare incidenti stradali o sul lavoro”. Ha evidenziato l’importanza di una diagnosi precisa, possibile solo attraverso medici esperti in medicina del sonno.
Il dottor Salvatore Zappulla, Direttore UOC neurologia dell’Ospedale Umberto I di Enna, ha illustrato come i disturbi del sonno possano essere sintomi precoci del Parkinson, insieme ad altri sintomi non motori come “disturbi urinari, dell’umore, disturbi cognitivi e della sfera sessuale”.
Un’importante novità presentata durante il corso riguarda l’applicazione della telemedicina nel monitoraggio dei pazienti. Il dottor Luca Vicari dell’Asp di Palermo ha descritto le diverse modalità: televisita, teleassistenza, teleconsulto e telemonitoraggio. Il dottor Salvatore Mancuso, Tecnico di Neurofisiopatologia del Policlinico di Catania, ha presentato una piattaforma IoT innovativa che permette di raccogliere tutti i dati della terapia notturna dei pazienti con disturbi respiratori.
Durante l’evento è stato dato spazio anche alle esperienze dei pazienti attraverso le testimonianze dei rappresentanti delle associazioni degli Apnoici e dei Narcolettici. Luca Roberti, presidente dell’Associazione Apnoici, ha ricordato che “in Italia si stimano circa 4 milioni e mezzo di pazienti, adulti e bambini” affetti da apnee notturne, una patologia sottostimata con gravi conseguenze potenziali. Paola Fernandez dell’Associazione Italiana Narcolettici ha descritto la narcolessia come “una patologia molto complessa” caratterizzata principalmente da eccessiva sonnolenza diurna, ma anche da altri sintomi come sonno notturno disturbato, cataplessia e paralisi del sonno.
Il corso ha dunque sottolineato l’importanza di un approccio multidisciplinare ai disturbi del sonno, evidenziando la necessità di una diagnosi accurata e tempestiva per migliorare la qualità di vita dei pazienti.
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