“HO TEMPO PER TE”. Riflessioni sull’esperienza del presepe vivente dei Frati Cappuccini di Nicosia

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“Signore Tu hai sempre tempo per noi….dacci la Grazia di saper trovare anche noi il tempo da dedicare a Te e ai fratelli che ci metti sul nostro cammino”.

Sì è concluso il 5 gennaio il Presepe Vivente dei Frati Cappuccini di Nicosia, in una serata dalle condizioni atmosferiche proibitive a causa del forte vento, ma in cui tutto lo staff del presepe ha dimostrato serietà e professionalità, gestendo al meglio possibile l’emergenza.

“Ho tempo per te” è stato un presepe fuori dal comune, che ha perseguito l’obiettivo di raggiungere il cuore dei pellegrini. Per niente tradizionale e neanche scontato. Semplice nelle scenografie e nei costumi, in tutte le scene che si alternavano con delle installazioni.

L’audio, con voce e musica, accompagnava tutto il percorso fornendo continui spunti di riflessione e interpretazioni dei nove quadri che si susseguivano. Il tema centrale è il tempo.

A partire dalla pienezza del tempo in cui Cristo si fece uomo e venne ad abitare in mezzo a noi, si propone una riflessione sul valore del nostro tempo da vivere come dono di Dio. Il tempo che abbiamo a disposizione va vissuto quindi, non come semplice susseguirsi di giorni, mesi, anni (Krónos), ma come occasione per vivere in modo profondo e vero la relazione con se stessi, con i fratelli, con Dio (Kairós). In questo modo anche il semplice prendere un caffè con un amico, o il pranzo in famiglia, diventano occasione per prendersi cura di se stessi, delle relazioni umane, di vedere Cristo incarnato negli altri e quindi di rendere grazie a Dio per il dono della vita e del tempo. Nel nostro krónos, tempo che passa, possiamo sperimentare il kairós, tempo di grazia, innanzitutto perché da una parte vi è la necessaria opera di Dio, ma anche perché dall’altra parte vi mettiamo la nostra decisione di uomini guidati dalla fede. Il nostro tempo è
“tempo senza profumo”: tempo accelerato, atomizzato; tempo che genera stress e senso di vuoto.

Se si toglie alla vita ogni elemento contemplativo l’uomo soffoca nel proprio stesso fare. Capacità contemplativa vuol dire fermarsi, apprezzare, ritrovare il senso, stupirsi.

L’esperienza del presepe può diventare una vera “pausa contemplativa” dove, valorizzando il senso del tempo possiamo dare significato a tante azioni semplici delle nostre giornate, dove si accoglie l’altro, si ascolta, si incontra, ci si dona a vicenda.

Il cristianesimo è “una bella notizia” sulla vita. Ma oggi rischia di essere “una notizia irrilevante”. Abbiamo ridotto il cristianesimo a fredda ed astratta dottrina, a inconsistente spiritualismo, a rigida etica. E abbiamo dimenticato la sua forza vitale, la sua dirompente speranza. Le nostre parole cristiane si sono “usurate”. Abbiamo bisogno di parole nuove, che osino dire il cristianesimo nella vita quotidiana. Dobbiamo riscoprire la “portata umana” della fede cristiana.

Solo così potremo vivere in profondità il mistero della nostra vita, il mistero del Natale.

Numerosi sono stati i pellegrini che hanno visitato il presepe. Provenienti da diverse parti della Sicilia, oltre che, naturalmente da Nicosia. Un grazie doveroso va a tutti quelli che hanno reso possibile tutto ciò. Gli organizzatori, i partecipanti in tutti i ruoli sulle scene e fuori dalle scene, gli sponsor, i pellegrini e soprattutto il padrone di Casa della splendida location, San Felice da Nicosia.

Sia Per l’Amor di Dio!

Fra Salvatore Seminara, Fra Salvatore Russo, Maria Concetta Quattrocchi Professa O.F.S.

 


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