I numeri della violenza sui bambini nel 2020

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Nel 2020 i numeri della violenza sui minori sono aumentati: 5939 vittime. Sono il 41% rispetto agli ultimi dieci anni, secondo i dati di Interforze, il servizio analisi criminale che opera nell’ambito della direzione centrale della Polizia criminale.

Ma i numeri della violenza sui minori non sono uniformi per tutta la Nazione, come rivela l’Indice regionale sul maltrattamento all’infanzia di Cesvi. Infatti il Sud è il luogo più a rischio e con peggiori servizi, agli ultimi posti si trovano:

  • Campania (20°)
  • Calabria (19°)
  • Sicilia (18°)
  • Puglia (17°).

Mentre la regione più virtuosa sia in termini di prevenzione del rischio, che di servizi di aiuto per i bambini vittime di abusi, è l’Emilia Romagna, a cui segue il Trentino Alto Adige. Nell’indagine dell’anno scorso si metteva in relazione il maltrattamento infantile e la povertà, e nel 2020, i dati dimostrano che ancora è così, anzi, il covid ha peggiorato la situazione, visto che la Campania permane fedelmente in ultima posizione.

Nel report Cesvi, uno dei fattori più importanti per la protezione e prevenzione del minore abusato è la capacità di resilienza. Attraverso un percorso psicologico, viene allenata perché noi non la possediamo dalla nascita, ma si deve formare dentro ognuno di noi attraverso l’allenamento.

Un fattore fondamentale per gestire la violenza sui minori è la denuncia dei minori abusati. Spesso i bambini non riescono a farla, non sanno neanche come fare se sono molto piccoli e se ne vergognano profondamente, vivendolo con un forte senso di colpa. Di grande supporto diventa l’esperienza ludica in questi casi.

Mario Cantabria, esperto del sito superBELLE, ha dichiarato:

“Il bambino attraverso il gioco riesce ad esprimere sé stesso e dar voce ai suoi pensieri più profondi. Se prima il momento ludico era vissuto solo con carta e penna, oppure fisicamente; adesso, con le nuove tecnologie, si trasformano i giochi, diventano tablet, telefoni per bambini, giochi di società. Nascono app per combattere il bullismo, videogiochi per educare all’attenzione verso l’altro. E ogni gioco, anche il più semplice, ha la sua relativa applicazione da installare sul telefonino”.

Un esempio è Youth for Love The Game, videogioco scaricabile come app, in cui attraverso un’avventura testuale, si può comprendere se il bambino ha subito bullismo e abusi, e sensibilizzarlo al tema. Il videogioco è stato realizzato da ActionAid Italia, che ha dichiarato:

“L’on-line oggi è uno strumento molto presente nel processo di crescita e apprendimento degli adolescenti, in particolare tramite il gioco. La lotta contro la disuguaglianza e la violenza di genere e la consapevolezza delle conseguenze di atti di bullismo devono passare anche da qui. Con la collaborazione con Mkers e con gli influencer che hanno deciso di prendere posizione sul tema, siamo certi che tante ragazze e ragazzi si sentiranno chiamati in causa e decideranno di attivarsi per produrre un reale cambiamento partendo dalle proprie scelte individuali”.

Maria Sole Piccioli, Responsabile Education di ActionAid.

Il gioco, dunque, può diventare un mezzo efficace per entrare nel mondo del minore e liberarlo dalla violenza.

 


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