Una giornata storica per i cittadini della provincia di Enna si è consumata nell’assemblea dei Sindaci che ha affrontato il tema della risoluzione del contratto con Acquaenna. Il Comitato Senz’Acquaenna esprime piena soddisfazione per l’esito dei lavori, che segna una svolta decisiva nella battaglia contro quello che viene definito un “gestore fallimentare”.
Lo studio legale che cambia tutto
Il momento cruciale dell’assemblea è arrivato quando il Sindaco di Enna, l’avvocato Maurizio Dipietro, ha consegnato ai presenti lo studio legale commissionato dal Comitato. Il documento, realizzato a spese dei cittadini organizzati, indica chiaramente le manchevolezze del gestore Acquaenna, fornendo basi sufficienti per avviare la procedura di risoluzione del contratto.
“Il nostro lavoro giunge finalmente sui tavoli istituzionali e ciò ci onora e ci conferma che avevamo visto giusto“, dichiara con orgoglio il Comitato, sottolineando come cittadini comuni si siano sostituiti a chi avrebbe dovuto svolgere questi controlli istituzionalmente.
Unanimità dei Sindaci: “Basta con le bollette più care d’Italia”
L’assemblea ha visto una partecipazione straordinaria e, soprattutto, una convergenza di intenti raramente vista. Dai sindaci di Barrafranca, Agira, Nicosia, Troina fino ad Assoro, tutti i primi cittadini presenti hanno concordato nel definire “fallimentari” gli anni di gestione di Acquaenna.
Il coro unanime dei sindaci ha ribadito un concetto chiaro: è giunto il momento di “tagliare con le bollette più care d’Italia“, una definizione che ormai caratterizza tristemente il servizio idrico nella provincia ennese.
L’appello della presidente Parlato
Monia Parlato, presidente del Comitato Senz’Acquaenna, ha rivolto un appello accorato al presidente dell’ATI, l’avvocato Nino Cammarata, e a tutti i presenti. Il suo intervento ha evidenziato una critica severa alla struttura amministrativa dell’autorità, accusata di non aver svolto appieno il proprio compito di controllo sulla puntuale esecuzione degli obblighi contrattuali da parte del gestore privato.
“Un comitato di cittadini, a proprie spese, si è sostituito a ciò che avrebbero dovuto fare altri“, ha sottolineato Parlato, mettendo in luce come l’iniziativa dal basso sia stata necessaria per colmare le lacune istituzionali.
Gli esposti agli organismi di controllo
Il Comitato non si è limitato all’azione locale. Sono stati infatti inoltrati esposti alla Procura della Repubblica, all’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) e all’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), coinvolgendo così tutti i principali organismi nazionali di controllo e vigilanza.
Verso il futuro: esperti tecnici e legali al tavolo
L’assemblea ha garantito che nei futuri tavoli di studio saranno presenti anche esperti tecnici e legali dei comitati cittadini, riconoscendo così ufficialmente il contributo fondamentale dell’attivismo civico in questa battaglia.
Un successo impensabile
“Siamo orgogliosi di avere dato l’avvio ad una operazione che nessuno nei mesi scorsi avrebbe mai immaginato”, conclude il Comitato, attribuendo il successo alla “testardaggine ed all’attivismo di alcuni cittadini” che sono riusciti a ottenere “una inversione di tendenza”.
La battaglia del Comitato Senz’Acquaenna dimostra come l’iniziativa cittadina possa sopperire alle mancanze istituzionali e ottenere risultati concreti nella tutela dei diritti dei consumatori, aprendo la strada a una nuova gestione del servizio idrico nella provincia di Enna.
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