Il Comitato Senz’Acquaenna sfida il sistema con class action e denunce contro i costi esorbitanti dell’acqua

Comitato SenzAcqua Enna 1
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Qualche mese fa, si parlò dell’ingerenza della mafia nella distribuzione dell’acqua, in qualche centro del palermitano. Ovviamente, ad Enna, la mafia non c’è e noi ci rifiutiamo di pensare che ci sia, o se c’è, lo potrà sapere o scoprire la Magistratura Antimafia di Caltanissetta che noi stimiamo. Noi comunque, un piccolo dubbio lo vogliamo insinuare poiché, si dice “a pensar male si fa peccato ma talvolta ci si azzecca”. E forse qualche mafioso e qualche massone, stando a quanto dicono nostre fonti, potrebbero anche esserci. Ma tutto questo con l’acqua, ovviamente, non c’entra nulla.

Qui ad Enna, qualche problemino con essa c’è, e i coraggiosi dirigenti del Comitato Senz’Acquaenna, lo avrebbero fatto emergere: presunte bollette inique, costi dell’acqua esorbitanti, acqua sporca, interruzione di pubblico servizio,  presunte minacce di piombatura dei contatori ai morosi e quant’altro… a Enna tutto sarebbe permesso… e pensare che Mosè, nel giorno di Massa, nel deserto, fece sgorgare il prezioso liquido, battendo il bastone sulla roccia, e Dio non gli fece pagare la bolletta.

Ma il Comitato, non ha fatto economia di denunce, penali e civili; ha pure organizzato manifestazioni. Non ci interessa raccontare delle singole denunce, lo hanno fatto egregiamente i colleghi. Ciò a cui teniamo è far emergere come qualcosa di positivo si stia muovendo in questo territorio dell’entroterra, afflitto dall’omertà e da tanti altri mali. Un manipolo di coraggiosi, sta sfidando il sistema, denunciando e denunciando, ad oltranza.

Qualcosa dovrà pur venir fuori, tuttavia, tutto questo sta passando inosservato e rimbalza nel muro di gomma, tanto per usare un luogo comune, dell’assoluto disinteresse di tutte le forze politiche presenti nell’ex Provincia, troppo occupate, forse a fare campagna elettorale, e se si eccettua la buona volontà di qualche sindaco che ha preso a cuore il problema, negli anfratti della politica tutto tace.

Eppure, sulla querelle il comitato Senz’Acquaenna, presieduto da Monia Parlato, ha istruito nei confronti del gestore del servizio idrico integrato, ovvero la Società “Acqua Enna” tutto quanto lo Stato metta a disposizione per chiedere Giustizia. Al Comitato, sui social, hanno aderito migliaia di follower e, nella Class action, appositamente attivata, che consta, anche dell’impegno di noti avvocati del Foro di Enna, come Gianpiero Cortese e Giampiero Alfarini e di un avvocato specializzato, del Foro di Roma, Antonio Davide Mastrone, dello Studio  Marinelli and partners, sempre di Roma, hanno aderito centinaia di cittadini  che, stando a nostre fonti, sono basiti dalla  latitanza, in merito, della deputazione nazionale e regionale, dimentica anche del fatto, che gli italiani, nel 2011, hanno dato, attraverso un referendum, un chiarissimo segnale di dissenso verso la privatizzazione dell’importante composto chimico, elargito gratuitamente da Dio (per chi crede) o da Madre Natura (per chi non crede) e, come tale, non dovrebbe essere oggetto di lucro né di compravendita.

Tutto questo i politici lo sanno bene ma forse, secondo i rumor è più comodo, per loro, fare finta di non saperlo. Intanto ci sono diversi esposti alla Magistratura , sulla  condotta del gestore del Servizio Idrico Integrato e ci sarebbero dei rinvii a giudizio segno che i Giudici, hanno soltanto bisogno di tempo, ma agiscono, e in essi bisogna avere fiducia. Intanto, sono stati presentati, in sede civile competente i ricorsi di centinaia di cittadini che hanno partecipato alla Class action. Al di là degli aspetti tecnici,  un dato emerge: la gente non ne può più di pagare l’acqua e di pagarla ai prezzi più esorbitanti d’Italia.

Ci rifiutiamo– fanno sapere dal Comitato- che si voglia  tutelare con questo silenzio omertoso un presunto sistema politico clientelare”. Adesso i cittadini attendono frementi , l’esito della Class action e la discussione da parte dell’Ati sulla proposta del sindaco di Enna, di rescindere il contratto ad AcquaEnna. Vedremo come andrà a finire. Seguiremo questa vicenda con attenzione e vigilanza.

Mario Antonio Filippo Pio Pagaria



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