Il Comune di Marsala istituisce il registro dei ‘bambini mai nati’

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PALERMO – Il consiglio comunale di Marsala, in provincia di Trapani, ha approvato una modifica del regolamento cimiteriale istituendo il ‘Registro dei Bambini mai nati’. Si tratta di una modifica che sostituisce la dicitura “prodotti abortivi”, utilizzata per i feti partoriti prima della 28esima settimana di concepimento, con quella di “bambini mai nati”. Sul registro, secondo quanto prevede la delibera approvata con 23 voti favorevoli e tre contrari, verra’ annotato un nome di fantasia per il feto. Prevista anche l’individuazione di uno spazio cimiteriale destinato alla sepoltura, con un cippo che reca il relativo numero assegnato nel registro.

SCONTRO IN AULA SULLA MODIFICA DEL REGOLAMENTO

Scontro in Aula sulla modifica del regolamento, che e’ stata proposta dalla consigliera d’opposizione Giuseppa Valentina Piccione, secondo cui l’atto “rappresenta l’importanza che la politica ha nel promuovere la cultura della vita”. Sul fronte opposto la consigliera del gruppo Misto Luana Alagna: “L’atto e’ una intromissione nelle scelte individuali – ha affermato -, divisivo perche’ discrimina chi sceglie legalmente di abortire. Un’ingerenza nella libera autodeterminazione delle donne: cambiare la dicitura di embrione in bambino, indirettamente c’e’ una stigmatizzazione del soggetto che interrompe la gravidanza”.

Critico anche il giudizio di Valentina Colli, presidente dell’Unione donne italiane (Udi) di Trapani: “I diritti sull’autodeterminazione delle donne potrebbero sembrare acquisiti e irrevocabili – ha affermato -. In realta’, periodicamente, si tenta sempre di assestare un fendente strumentalizzando ed attaccando, anche di sbieco, la legge 194. E certamente, in periodo di campagna elettorale, il voto dei cattolici fa sempre gola. Apprendiamo dai social l’istituzione del registro dei ‘bambini mai nati’ nel Comune di Marsala. Credo che non sia necessario neanche approfondire i tecnicismi della mozione, perche’ non c’e’ giustificazione ne’ appello per questa decisione”. L’Udi di Trapani chiede quindi all’Amministrazione di Marsala “di tornare sui propri passi immediatamente, per non cadere nell’ennesima colpevolizzazione delle donne che abortiscono”.



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