Il Comune di Nicosia ricorre al Tar per la revoca del finanziamento del progetto “Gli orti delle idee”, nominato il legale

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Con la delibera di giunta 94 dell’8 giugno, il Comune di Nicosia ha assegnato l’incarico all’avvocato Carmelo Panatteri del Foro di Enna, per proporre il ricorso al Tar contro il decreto di revoca del finanziamento del progetto “Gli orti delle idee”.

Il 17 aprile 2020 l’Assessorato regionale della Famiglia delle politiche sociali e del lavoro emetteva un decreto di revoca del finanziamento chiedendo al Comune di Nicosia la restituzione della somma di 871.471,01 euro, poiché, si legge nel decreto “l’operazione non è stata funzionante, né posta in uso, né fruibile dai destinatari, entro il 31 gennaio 2017, termine ultimo previsto per il funzionamento e l’entrata in uso del progetto”. L’11 febbraio lo stesso assessorato comunicava all’amministrazione comunale di Nicosia il procedimento di revoca del finanziamento e la restituzione delle somme già anticipate. Il Comune di Nicosia nel mese di marzo e di aprile chiedeva un accesso agli atti, ma l’assessorato prima chiedeva un elenco di questi atti e successivamente ribadiva la volontà di revoca.

Sostanzialmente la difesa del Comune di Nicosia si basa sul fatto che le somme finanziate per il progetto furono spese tutte entro 31 dicembre 2016, così come rendicontato alla Regione il 25 gennaio 2017 con la delibera di giunta 241 del 29 dicembre 2016. Somme spese per i lavori di manutenzione, gli acquisti di mobili e suppellettili e l’acquisto anche di un pullman per il trasporto dei disabili. I problemi sorsero con l’avvio del progetto, durante la costituzione della cabina di pilotaggio del 2016 sia l’Asp che il terzo settore non potevano fornire personale per assistere i 137 disabili che nel progetto avrebbero dovuto coltivare quattro serre ed autofinanziare tutto il progetto con un fatturato da 400 mila euro l’anno.

Terminati gli acquisiti e la ristrutturazione dell’ex macello, l’amministrazione comunale doveva decidere se continuare il progetto o abbandonarlo. L’amministrazione comunale decise di continuare comunicando alla Regione l’esternalizzazione del servizio per l’avvio della struttura con una delibera di giunta, la 181/2017 del 20 novembre, su cui la regione non fece alcuna rilievo.

Fu emesso il bando a cui parteciparono due cooperative, la seconda arrivata fece ricorso al Tar, ma perse. Nel frattempo il 31 gennaio 2019 vi fu un’ispezione da parte dell’Unità di controllo PoFesr, dal verbale risulta che non fu riscontrata alcune irregolarità soprattutto sulle somme spese sul PoFesr 2007-2013 e che i locali dell’ex macello sarebbero stati resi funzionanti il 12 febbraio 2019, così come poi avvenne con la Nikos vincitrice della gara l’11 febbraio 2019. Pur non avendo riscontrato irregolarità nello stesso mese di febbraio 2019 la Regione iniziò la procedura di revoca del finanziamento, materializzatosi poi oltre un anno dopo.

 


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