Il sindaco di Messina ci ripensa: strappa le dimissioni in diretta Facebook

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ROMA – Una diretta Facebook durata un’ora e undici minuti, conclusa con lo strappo della lettera di dimissioni. Cateno De Luca resta quindi sindaco di Messina. È l’epilogo di una querelle che va avanti da settimane, con le polemiche del sindaco della città dello Stretto contro la gestione dell’emergenza pandemica da parte dell’Azienda santiaria provinciale. Nel mirino di De Luca è finito il direttore Generale dell’Asp Paolo La Paglia, ma le invettive del vulcanico sindaco hanno investito anche il governo regionale che a suo dire avrebbe dovuto intervenire sulla situazione messinese. Il 15 gennaio la presentazione delle dimissioni: in quell’occasione De Luca affermò che sarebbe ritornato sui suoi passi solo davanti alla “rimozione” di La Paglia.

Nessun provvedimento è arrivato in questo senso ma ieri De Luca, nell’ultimo giorno utile per la retromarcia, ha strappato comunque il foglio di dimissioni in diretta Facebook: “Se volete andare alle elezioni dovete sfiduciarmi – ha affermato il sindaco di Messina, dal suo ufficio di Palazzo Zanca, rivolgendosi polemicamente al consiglio comunale -. Ora dobbiamo uscire dalla pandemia. Faremo di tutto per continuare ad amministrare la città perché è un nostro diritto”. De Luca chiude le porte anche ai consiglieri comunali che in precedenza avevano detto ‘No’ alla mozione presentata in suo favore che invitava l’Aula a “condividere” le ragioni del sindaco in merito alla battaglia con l’Asp e lo stesso primo cittadino a ritirare le dimissioni: il documento, di fatto una mozione di fiducia a De Luca, ha ricevuto sei voti favorevoli e 16 contrari, con tanto di bagarre in Aula tra un’assessora, Laura Tringali, e i consiglieri contrari al sindaco. De Luca sbotta contro l’Aula e il suo presidente Claudio Cardile: “Non metterò più piede in consiglio comunale fino a quando sarà lui a presiedere, quello di ieri è stato uno spettacolo indecoroso“. Il sindaco di Messina, inoltre, rimette le sue deleghe agli assessori Carlotta Previti e Dafne Musolino: “Non voglio più perdere tempo con il Consiglio. Si apre una nuova fase”. 

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