Il sindaco di Nicosia querela un utente Facebook per diffamazione e chiede un risarcimento

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Il celebre social network Facebook è oggetto di discussioni, a volte che si surriscaldano e diventano oggetto di procedimenti giudiziari. E’ il caso di un post pubblicato il 26 giugno alle 6.21 sul profilo di un utente Facebook, F.S. ex assessore del Comune di Nicosia, opinionista abbastanza seguito, anche per le sue idee al di fuori del comune pensare e a volte anche “politically incorrect” e provocatorie, costruite per stimolare discussioni.

Il 25 giugno è stato inaugurato un lotto della statale Nord-Sud, il B4b, alla presenza di autorità civili, militari ed ecclesiastiche, con la presenza anche del sindaco di Nicosia. Su questo argomento F.S. ha pubblicato poche ore dopo l’evento un post: “7 km. in 50 anni! Buffoni. Ma non vi vergognate di fare pure passerelle? Il primo ridicolo è il Sindaco di Nicosia, che invece di denunciare tutto il concentrato di vergogne neppure tanto nascoste sotto la coltre di questa Salerno-Reggio Calabria siciliana, si mette a fare kermesse e propaganda e ad applaudire il nulla assoluto che lo circonda. Purtroppo c’è una opinione pubblica anestetizzata e rimbambinita dietro queste demagogie politiche, ma 7 km. in 50 anni, dopo avere devastato un intero territorio, non avrebbe meritato una rivolta popolare invece di andare al seguito di quattro politicanti? Nel nostro Paese un diritto ottenuto dopo mezzo secolo diventa il pretesto per la retorica politica (Chiesa compresa!) di passare col piattino in mano per riscuotere un penoso dazio elettorale…..  Non abbiamo speranze!“. Segue una foto con il taglio del nastro e la presenza della autorità presenti all’evento, inserito all’interno dell’articolo scritto dalla testata libertasicilia.it. dal titolo “Palermo. Anas, apertura al traffico nuovo lotto dell’itinerario Nord-Sud: Santo Stefano di Camastra-Gela”.

Il passaggio sottolineato ha causato la reazione del sindaco di Nicosia, che a qualche ora di distanza risponde al post. Si sussegue un dibattito con una serie di risposte e contro risposte, chi in favore del primo cittadino e chi contro.

Evidentemente il tenore del post e le risposte che si sono susseguite non sono andate giù al sindaco Bonelli che attraverso un delibera di giunta, il 9 luglio ha ritenuto la pubblicazione del post su Facebook una condotta diffamatoria e lesiva dell’immagine, della reputazione e dignità della figura del sindaco, sia come rappresentate dell’intera comunità locale, sia come persona fisica ricoprente la predetta carica ed ha ritenuto doveroso e opportuno stigmatizzare la illecità dell’attacco perpetrato ai danni dell’istituzione e della persona agendo nei confronti dell’autore del post in via risarcitoria in sede civile, fissando la misura del danno in 50.000 euro e proponendo un atto querelatorio in sede penale. Nello stesso atto di giunta ha affidato l’incarico di proporre queste azioni giudiziarie nei confronti dell’autore del post all’avvocato Salvatore Timpanaro.

 


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