Il vice ministro Teresa Bellanova in visita a Centuripe

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Nella mattina del 6 settembre prima tappa della visita in Sicilia del vice ministro Teresa Bellanova  a Centuripe.
Le aree interne, soprattutto nel Mezzogiorno, rappresentano una straordinaria occasione per riqualificare e valorizzare il nostro territorio, promuovendo la sostenibilità a livello ambientale, sociale, ed economico“, ha affermato il vice ministro Bellanova.
“Riabitare questi territori grazie a programmi di riqualificazione, rigenerazione territoriale, rinaturalizzazione è una sfida strategica e comprendo l’urgenza che arriva da Centùripe perché si realizzi il programma che la vede impegnata insieme ad Adrano e Biancavilla. Questo è un anno importante: sono già disponibili 25 milioni e dal marzo scorso sono cantierabili 19 interventi per oltre 11milioni di euro. Per le amministrazioni coinvolte si trattata di una sfida importante, che sono certa sapranno cogliere nel migliore dei modi”, ha proseguito la viceministro.
Sul tema mobilità interna, criticità che in Sicilia è particolarmente avvertita, sono disponibili 94 milioni totali nel triennio 2021-2023 e per la provincia di Enna oltre 6 milioni cui sommare i 300 milioni per le strade provinciali delle Aree interne previsti nel Pnrr. Risorse importanti da spendere presto e bene. Se a questa sfida è chiamato l’intero Paese, il Mezzogiorno lo è in modo particolare. Non un euro deve andare sprecato nel solo interesse delle comunità territoriali“, ha concluso la vice ministro Bellanova.
Tersa Bellanova sempre nella mattinata del 6 settembre ha visitato lo Sprar di Centuripe: “Una realtà che funziona e che funziona bene, lavorando per facilitare l’integrazione fra i richiedenti asilo e i migranti e la comunità ospite. Ma anche una delle migliori risposte a chi scelleratamente nel primo Governo Conte con i Decreti Sicurezza aveva smantellato il Sistema di accoglienza che ha proprio negli Sprar, nelle sue operatrici e nei suoi operatori uno strumento fondamentale e una buona pratica di cui andare fieri. Accoglienza e integrazione sono parole chiave della buona politica, quella che lavora per cercare e trovare punti di equilibrio, rifiutando di lucrare politicamente sulla paura verso l’altro. E io rivendico con orgoglio norme difficili, come quella sulla regolarizzazione. Approvarle era un dovere. E lentezza e ritardi non devono scoraggiare quelle migliaia di persone che con coraggio e determinazione hanno scelto di uscire dall’illegalità e dall’invisibilità. L’intera filiera istituzionale si adoperi per tenere fede agli impegni presi e dare piena attuazione alla legge”.

 


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