In consiglio comunale a Nicosia il commissario dell’Asp di Enna auspica l’unione e la collaborazione dei quattro presidi ospedalieri – VIDEO

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E’ stato un civico consesso, quello del pomeriggio dell’11 marzo, con molti interventi, ma che ha prodotto pochi risultati. Si doveva discutere, secondo l’ordine del giorno, della proposta di revisione della rete ospedaliera comunicata dal commissario straordinario dell’Asp di Enna, Francesco Iudica, ospite della serata.

Dopo la presentazione dell’argomento da parte del presidente del consiglio comunale, Annarita Consentino, è intervenuto il sindaco di Nicosia, soddisfatto per la rete ospedaliera siciliana che rende il Basilotta di Nicosia un ospedale di base praticamente con tutti i servizi essenziali.

Gran parte dell’interesse del consiglio comunale si è concentrata sulle dichiarazioni del commissario straordinario dell’Asp di Enna. Il dottor Iudica è stato molto preciso nelle sue affermazioni. Ha annunciato entro aprile 2019 la pubblicazione di un bando di concorso per il primario e per l’istituzione dell’Utic presso l’ospedale Basilotta. In arrivo dalla Regione anche un finanziamento per il Pronto soccorso. Ma il vero nodo della questione è la carenza di personale, la nuova rete ospedaliera ha reso l’ospedale di Nicosia un presidio di base, ma senza il personale nei reparti rischia di diventare una scatola vuota. Lo dimostra l’impossibilità di reperire anestesisti e radiologi. La pubblicazione del bando per due radiologi non ha dato esito, l’Asp di Enna ricorrerà all’ausilio delle prestazioni aggiuntive (Alpi) ed ha stipulato una convenzione con l’ospedale Papardo di Messina, con l’Oasi di Troina e con l’Asp di Catania per reperire tre radiologi per le strutture ospedaliere di Nicosia e Leonforte. Il management dell’Asp di Enna ha pensato di ricorrere anche ai medici in pensione. Per ultimo è stato affrontato la proposta di eliminare le unità dipartimentali semplici per farle diventare unità semplici dipendenti dalle unità complesse. Le unità dipartimentali sono rette da un direttore di dipartimento il più delle volte non della stessa branca specialistica dell’unità che dirige, se queste unità dipendessero direttamente dall’unità complessa, secondo il parere del commissario, questo le renderebbe più efficienti in quanto la branca di specializzazione sarebbe la stessa. L’idea del commissario Iudica è quella di creare un unico ospedale con quattro stabilimenti, ognuno specializzato in qualcosa di diverso in modo da rendere l’offerta ai cittadini ennesi completa. Per il commissario Iudica si deve superare l’idea di singoli ospedali divisi ed in concorrenza tra di loro, se il territorio ennese vuole mantenere i quattro presidi ospedalieri occorre unione e collaborazione tra di essi.

In un mondo perfetto, questa decisione del commissario Iudica sarebbe anche condivisibile se tutti la pensassero in questo modo, a cominciare dai primari presenti all’Umberto I di Enna, ma la storia dice ben altro. Lo hanno sottolineato il rappresentante del meetup Nicosia 5 Stelle, l’ingegnere Antonio Allegra che ha criticato fortemente questa decisione del commissario, così come la rappresentante del Movimento per la Difesa dei Territori, Bettina Cascio Gioia, che ha ricordato come a più riprese da Enna siano arrivati solo scippi e mai collaborazione. La difesa delle unità dipartimentali non è legata ad interessi di “salvaguardia di orticelli di potere”, ma ha una funzione soprattutto legata all’autonomia gestionale dei reparti, come ad esempio la Cardiologia del Basilotta, che senza l’unità dipartimentale sarebbe chiusa da tempo.

La gestione e la carenza del personale al Basilotta è stato il tema centrale trattato in tutti gli altri interventi dei consiglieri comunali di Nicosia Li Volsi, Lo Votrico, Di Costa, Giacobbe e Trovato, chi con tono polemico chi con tono più rassicurante hanno chiesto di intervenire sulla gestione del personale per riempire i vuoti presenti in organico.

Presenti anche diversi rappresentanti dei Comuni i cui cittadini sono utenti dell’ospedale di Nicosia. Giuseppe Candido, presidente del consiglio comunale di Gagliano Castelferrato, ha fatto un escursus sulle condizioni della nazione che si riflettono sui servizi locali anche sanitari. Leonardo Principato Trosso, sindaco di Capizzi, ha sottolineato l’importanza dei servizi sanitari per le piccole comunità come quella capitina. Silvio Trovato, vice presidente del consiglio comunale di Troina, ha sottolineato come per i servizi di qualsiasi genere occorra tener conto delle distanze tra i territori. Giuseppe Cuccì, sindaco di Sperlinga, si è trovato d’accordo con quanto espresso dal commissario Iudica ed ha auspicato l’unità del territorio ennese in tema di sanità. Giuseppe Lombardo, vice presidente del consiglio comunale di Cerami, ha anch’egli sottolineato l’importanza di rimanere uniti nel territorio per garantire i servizi essenziali. Il dottore Alberto Murè, per il comitato pro ospedale, si è dichiarato soddisfatto per la nuova rete ospedaliera, ma auspicando che ora il personale possa rendere efficienti i reparti ospedalieri. L’unica rappresentante della deputazione regionale e nazionale presente in consiglio comunale è stata l’onorevole Elena Pagana del Movimento 5 Stelle. La parlamentare troinese è stata sostanzialmente d’accordo con il commissario Iudica, l’unità del territorio ennese con parti dignità per ogni presidio ospedaliero è la strada che va tracciata se non si vuol vedere sparire o tagliati ulteriori servizi ai cittadini.

In chiusura, un intervento più tecnico è stato articolato dal direttore sanitario dell’Asp di Enna, il dottor Emanuele Cassarà, che ancora una volta ha voluto sottolineare il massimo impegno dell’azienda nel reperire il personale necessario per il funzionamento della macchina sanitaria in tutti i presidi ospedalieri della provincia.

Un incontro che a parte l’intervento del commissario Iudica non ha prodotto grandi risultati, rimangono in campo i tanti problemi legati soprattutto alla reperibilità del personale medico scoraggiato nel lavorare presso la struttura ospedaliera di Nicosia ed è questo il punto nevralgico della questione sanitaria su cui i vertici dell’Asp di Enna e la politica dovranno lavorare nelle prossime settimane.

 


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