Incendio palazzo Pennisi. Giarrizzo e Trentacoste (M5S): “Subito la nomina di un nuovo presidente a capo dell’Ente Parco minerario “Floristella-Grottacalda”

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A seguito del recente incendio doloso che ha colpito Palazzo Pennisi di Floristella, cuore dell’omonimo Parco Minerario Floristella-Grottacalda, adesso, attraverso una nota indirizzata al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e al neo assessore ai Beni Culturali Alberto Samonà, i due parlamentari M5s dell’Ennese, il deputato Andrea Giarrizzo e il senatore Fabrizio Trentacoste chiedono a gran voce un intervento imminente a favore dell’intero Parco Minerario. Una nota firmata e supportata anche da molti altri deputati e senatori del Movimento 5 Stelle.

L’incendio doloso e gli atti vandalici compiuti da ignoti all’interno del Palazzo Pennisi di Floristella, – afferma il deputato Andrea Giarrizzo – non rappresentano accadimenti isolati, infatti, l’area, in questi anni, è stata più volte presa di mira da vandali e piromani, i quali, oltre a danneggiare le strutture, hanno procurato incendi anche nell’antistante zona boschiva del Parco”. “A tal proposito, – aggiunge – preme sottolineare come una tale situazione, che vede la messa a repentaglio della conservazione di un patrimonio inestimabile, non deriva dall’inciviltà di pochi, ma è in realtà sintomo ineluttabile della mancanza – che ormai si protrae da troppo tempo – di una governance forte e attenta da parte dell’Ente preposto alla gestione del Parco”.

Le richieste dei due parlamentari, rivolte all’amministrazione regionale, vertono proprio sulla nomina di un nuovo Presidente a capo dell’Ente Parco, “la cui presenza, – scrivono nella nota – sarebbe auspicabile anche per procedere in tempi utili alla conclusione della procedura che destina l’incantevole Palazzo Pennisi a nuova sede del Museo Regionale Geominerario”.

Infatti, – vanno avanti – ad accezione di brevi periodi, l’Ente parco, istituito con la legge regionale 5 maggio 1991, n. 17, in questo ventennio è stato soggetto ad un susseguirsi di commissari ad acta di breve durata e dai poteri limitati agli atti indifferibili e urgenti; a consigli d’amministrazione mai insediati per la mancata approvazione del nuovo statuto dell’Ente Parco, avvenuta soltanto nel marzo del 2017; alla mancata programmazione di medio e/o lungo periodo, nonché alla conseguente perdita di ingenti risorse”.

Inoltre, – continuano – si deve tenere conto della necessità di ripensare al rilancio del sito, soprattutto in termini di attrattività turistica, mediante la creazione di un progetto di valorizzazione delle risorse presenti a Floristella-Grottacalda, in grado di coniugare la crescita economica e lo sviluppo dell’intero territorio in un’ottica di sostenibilità ambientale. A tal fine, dal momento che il Parco è già stato inserito all’interno nel sito Rocca di Cerere UNESCO Global Geopark, guadagnandosi così un riconoscimento anche a livello mondiale, sarebbe opportuno avviare una seria riflessione sulla collocazione di quest’ultimo tra il novero dei Parchi Regionali, la cui gestione verrebbe affidata ad una governance accentrata”.

Il Parco Minerario Floristella-Grottacalda rappresenta uno dei più importanti esempi di archeologia industriale d’Italia, – afferma il senatore Trentacoste – nonché una delle più̀ grandi, antiche e significative aree minerarie di zolfo della Sicilia. Lo stesso, oltre a potersi considerare un vero e proprio museo all’aria aperta, nel cui territorio l’attività̀ estrattiva dello zolfo è documentata dalla fine del 1700 al 1986, anno in cui nell’area mineraria cessò definitivamente ogni attività̀ legata alla produzione zolfifera, presenta anche aspetti paesaggistici e naturalistici, nonché pregevolezze architettoniche di innegabile rilievo, come Palazzo Pennisi”. “Nonostante l’incredibile potenziale del sito in oggetto, – prosegue Trentacoste – soprattutto quale luogo di interesse turistico, dato dal connubio tra bellezze naturali e architettoniche che lo rendono unico nel suo genere, lo stesso in questi anni è stato vittima dell’incuria e del disinteresse da parte delle Istituzioni siciliane”.

Proprio la mancanza di un Presidente, la cui nomina è necessario sottolineare compete al presidente dalla Regione siciliana, – concludono Giarrizzo e Trentacoste – è l’inequivocabile condizione da cui nasce l’impossibilità di costruire politiche di valorizzazione del sito in argomento. Confidiamo sul fatto che sia nell’interesse della Regione non disperdere il valore di un così importante sito culturale siciliano e che, quindi, questa nota, così come i ripetuti appelli della società civile e delle numerose associazioni che operano nel territorio, trovino ascolto e vengano definitivamente accolti”.

 

 


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