Indagine degli scout sull’immigrazione a Nicosia: “Due terzi degli ospiti del centro accoglienza già al lavoro”

extracomunitari scout Nicosia 4
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Mentre sui social e nei bar si discute ancora di immigrazione tra luoghi comuni e timori, un gruppo di giovani scout ha deciso di andare oltre le chiacchiere e verificare i fatti sul campo. L’indagine condotta dalla Squadriglia Orsi del gruppo Nicosia 4 ha portato alla luce una realtà che sfata molti pregiudizi: gli extracomunitari presenti in città non solo non rappresentano un problema, ma costituiscono una risorsa concreta per il tessuto economico locale.

I numeri del lavoro: chi assume davvero

L’inchiesta, che ha coinvolto oltre 20 attività commerciali del centro città, ha rivelato dati significativi: attualmente 6 locali impiegano almeno un lavoratore extracomunitario, mentre altri 5 ne hanno avuti in passato. Paradossalmente, molti commercianti intervistati hanno dichiarato di cercare personale da mesi senza successo, lamentando la carenza di candidati locali.

Nonostante la difficoltà nel trovare dipendenti, in diversi casi gli extracomunitari vengono scartati a priori, senza nemmeno un colloquio“, emerge dall’indagine. Un atteggiamento che sembra basarsi più su diffidenza e pregiudizi che su valutazioni oggettive delle competenze.

La scoperta nel centro di accoglienza

Il cuore dell’inchiesta ha portato i giovani scout all’interno del centro di accoglienza per immigrati maggiorenni di Nicosia, dove hanno fatto una scoperta sorprendente. Dei 39 ospiti attuali – provenienti da Senegal, Gambia, Nigeria, Mali e Bangladesh – oltre 25 hanno già trovato un’occupazione regolare.

Più di due terzi degli ospiti lavorano nei campi, nei ristoranti, nei cantieri e nei laboratori artigianali“, spiegano gli autori dell’indagine. “Si alzano presto, rispettano gli orari, seguono corsi di formazione e partecipano alle attività della comunità“.

Lavori che altri rifiutano

Un elemento che emerge chiaramente dall’indagine è che questi lavoratori non sottraggono opportunità ai locali, ma spesso accettano impieghi che altri rifiutano. “Non rubano il lavoro a nessuno – sottolineano i giovani investigatori – anzi, lo accettano proprio dove gli altri spesso lo rifiutano, e lo fanno con serietà, umiltà e desiderio di integrazione“.

La ricerca mette in evidenza una contraddizione del mercato del lavoro locale: da un lato commercianti e imprenditori che non trovano personale, dall’altro una forza lavoro disponibile e motivata che viene spesso ignorata per pregiudizi.

Un cambio di prospettiva necessario

L’indagine della Squadriglia Orsi suggerisce un cambio di prospettiva sulla questione immigratoria locale. “Il vero pericolo non è la loro presenza, ma l’ostinazione con cui continuiamo a ignorarla“, concludono i giovani autori dello studio.

In una città dove molti giovani scelgono di emigrare e dove le attività faticano a trovare personale, la presenza di lavoratori extracomunitari motivati e già integrati rappresenterebbe una risorsa da valorizzare piuttosto che un problema da temere.

Verso una nuova visione

“I ragazzi che abbiamo incontrato non chiedono privilegi, ma la possibilità di contribuire, di essere parte attiva“, spiegano gli scout. “Lo stanno già dimostrando, lavorando più di molti, senza far rumore, senza far notizia“.

L’indagine si conclude con un appello alla città: di fronte alla sfida dell’immigrazione, Nicosia può scegliere se chiudersi nella paura o aprire gli occhi a una nuova realtà, fatta di persone che chiedono solo la possibilità di contribuire al bene comune.

Un messaggio che arriva da chi ha avuto il coraggio di andare oltre le opinioni preconcette per cercare la verità dei fatti, taccuino alla mano.



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