Intervista al dott. Francesco Guagliardo, medico fisiatra dell’Asp di Enna

Francesco Guagliardo
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Francesco Guagliardo è medico da circa vent’anni e fisiatra da nove anni. Le sue esperienze lavorative contano più di tredici direzioni sanitarie in centri convenzionati a Catania ed è stato medico fisiatra del Catania calcio per sette anni. Al momento segue squadre e calciatori in serie A e lo fa da circa nove anni. Il suo ruolo all’Asp non è soltanto quello di fare il fisiatra: “Faccio di più, nel senso che visito i bimbi per i paramorfismi in età evolutiva e collaboro di conseguenza con la medicina scolastica seguendone la crescita, e mi occupo di tutta la traumatologia dello sport ed inoltre curo l’osteoartrosi nei pazienti anziani”.

Dott. Guagliardo il suo è un lavoro sicuramente multidisciplinare, si occupa di parecchie patologie: “Sì il mio ruolo è innanzitutto quello di visitare il paziente, individuare la patologia prescrivendo un protocollo riabilitativo individuale e poi mi occupo di ozonoterapia che è una terapia del dolore pura, sia delle infiltrazioni pericardiali sul nervo, proprio dove ci sono le protrusioni discali etc. Questa terapia la attuo a Catenanuova che pur essendo un piccolo centro d’eccellenza vi si appoggiano almeno altri quattro comuni.

Qual è il suo ruolo all’Asp?

“Il ruolo del fisiatra è fondamentale perché copre vari ambiti, come dicevo seguo i bimbi, mi occupo di osteoporosi nella fase post menopausa e dei pazienti oncologici che sono in terapia biologica con il farmaco ormonale e quindi li seguo per cinque anni dopo che hanno avuto la neoplasia mammaria. Sono il medico che fa più prescrizioni per questi pazienti. D’altro canto, al distretto siamo solo due i medici fisiatri e la figura del fisiatra è comunque fondamentale perché abbraccia vari campi: l’osteoporosi, i bimbi in età evolutiva, il dismorfismo discale fino ad arrivare alle patologie dell’anziano e alle pazienti operate che sono in cura con questa terapia ormonale”.

Quindi segue tutte le età?

“Sì certamente, dal bambino all’anziano”.

Qual è la patologia più ricorrente?

“Oggigiorno sicuramente è la colonna e nella fase adolescenziale gli inizi scoliotici, il mal di schiena è ricorrente certamente. Nella fase adulta posso dire che le patologie alla spalla sono in crescita, ma quella che rimane più colpita è la colonna e ripeto io inizio a fare la prima visita posturale ai bambini di cinque anni, li seguo poi nella fase di crescita e posso dire che la medicina scolastica mi è molto di supporto. Dobbiamo dare per questo tantissimo merito all’Asp.

Il fisiatra è uno specialista che oltre che medico riabilitatore subentra in tantissime patologie, collabora anche con i neurologi per il post ictus, per la sclerosi multipla e per qualsiasi problematica legata alla neurologia.

“Collaboro poi con l’ortopedico nel post-chirurgico, collaboro con l’urologo dopo un intervento sulla vescica, collaboro con il reumatologo nelle patologie reumatiche. È un ruolo fondamentale quello del fisiatra, noi praticamente vediamo il paziente da un punto di vista olistico, anche perché è un lavoro multidisciplinare e ci tengo a sottolineare questo. Per esempio, in oncologia il fisiatra agisce dopo l’oncologo perché i farmaci che prende il paziente vanno ad indebolire la matrice dell’osso e causano dolori. Se il bambino non viene visitato dai cinque ai nove anni, sarà un bambino scoliotico: l’ortopedico infatti prescrive percorso riabilitativo per fisiatra.

È importantissimo l’approccio multidisciplinare in più branche. Oggi per esempio ho visitato una ragazza che pratica atletica leggera ed ha un problema di appoggio plantare con un bacino interrotato e che da tre anni nessuno ha curato, prescrivendo solo farmaci antiinfiammatori. Ad esempio, l’ortopedico non è un medico riabilitatore, non può prescrivere riabilitazione e consiglia la visita fisiatrica. Molte volte gli ortopedici prescrivono fisioterapia, ma il fisioterapista non può fare fisioterapia se non arriva la prescrizione di un fisiatra.

Io amo il mio il mio lavoro proprio perché vedo molta casistica, lavoro ad Enna, ad Agira, a Valguarnera, a Catenanuova; quindi, vedo molti posti e tantissime persone che a loro volta affluiscono da altri comuni. Per esempio, a Valguarnera vengono da Piazza, ad Agira vengono da Nicosia, Assoro, Gagliano, quindi questo dà merito alla nostra branca”.

Antonella Pagaria



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