Sabato 10 maggio si è svolta a Nicosia la seconda tappa siciliana del Gran tour di Territori e Italianità (e undicesima nazionale) attraverso un workshop dedicato alla Cultura dell’ospitalità nelle aree interne, patrocinato dagli Assessorati Agricoltura e Turismo della Regione Sicilia, dal Comune di Nicosia e dal GAL Madonie.
L’evento organizzato da Territori e Italianità, Nicosia di Sicilia, Grandip Group e GMT™ Halaesa Nebrodi è stato ospitato presso l’aula consiliare del Comune di Nicosia alla presenza di Amministratori, imprenditori, operatori turistici e associazioni.
Nelle finalità del Grand Tour, il workshop ha presentato il modello organizzativo di marketing territoriale realizzato nell’area compresa tra il torrente Serravalle e il fiume Alesa, in provincia di Messina come possibile risposta di rigenerazione dei territori vulnerabili delle aree interne.
“Prima di pensare alla promozione di un territorio/destinazione è necessario avere creato le condizioni culturali, i servizi, le proposte, condiviso una visione e un modello di gestione, a cui dare poi visibilità. Fare Cultura dell’Ospitalità significa affrontare la frammentazione e facilitare forme di cooperazione inter-comunale/inter-territoriale, un cambiamento culturale che passa solo attraverso un approccio partecipativo. Pertanto nel nostro modello, la Cultura dell’Ospitalità non coincide con il turismo ma ne rappresenta il presupposto”, ha dichiarato Andrea Succi, ideatore del modello GMT e Coordinatore Nazionale di Territori e Italianità.
Salvo Burrafato, di Nicosia di Sicilia, ha evidenziato che “Il workshop ha sviluppato strategie, metodologie e modelli per la valorizzazione sostenibile, integrata e partecipativa dei territori. E’ necessario, innanzitutto, essere consapevoli delle risorse presenti nei nostri territori che, per essere valorizzate (ma soprattutto fruibili) hanno bisogno delle giuste energie partecipative. Ecco perché diventa fondamentale rafforzare il senso di comunità attraverso un delicatissimo obiettivo che richiede competenze ed esperienze maturate da anni di lavoro sul campo.”
L’abbandono dei paesi delle aree interne da parte dei giovani è stato oggetto di un’interessante testimonianza di Samuel Granata, Grandip Group, un giovane imprenditore che ha deciso di restare nel suo territorio investendo energie nell’ambito turistico. “Il workshop ha rappresentato un importante passo verso l’organizzazione turistica del territorio. Abbiamo presentato un modello operativo che dimostra quanto sia economicamente proficuo investire nella formazione imprenditoriale per gestire la complessità basata sulla relazione con gli ospiti che arrivano nel nostro territorio. Diventare comunità ospitali conviene a tutti – prosegue Granata – perché si genera un effetto moltiplicatore di incremento di lavoro in settori non specificatamente legati al turismo.”
“Generare Comunità ospitanti è un processo laborioso ma realizzabile- sostiene con soddisfazione Riccardo Zingone, Coordinatore Turistico Territoriale del GMT Halaesa Nebrodi avviato nel 2024. Anzi è uno strumento necessario per ridare vitalità ai nostri paesi, specialmente se collocati nelle cosiddette aree interne. Grazie al Modello GMT e al supporto di temporary management di Territori e Italianità, si è riusciti in soli tre mesi a effettuare uno scouting di qualificati operatori economici, creare una serie di prodotti turistici strutturati, realizzare il sito del GMT e andare on line pubblicando un primo catalogo di offerta incoming sotto la direzione tecnica di Aura Mundi. Oggi siamo in grado di candidarci come autentica Destinazione turistica e affacciarci nel vasto panorama delle offerte turistiche nazionali e internazionali”.
Al workshop è intervenuto anche Mario Cicero, sindaco di Castelbuono e Presidente del GAL ISC Madonie affermando che “il marketing territoriale è fondamentale per presentare a livello internazionale le eccellenze che i territori esprimono. In particolare, il progetto “La Cultura dell’Ospitalità nelle Aree Interne” per la rigenerazione dei territori organizzato, da Territori e Italianità, è una grande innovazione che permette di mettere in rete diversi fattori sociali e imprenditoriali con una grande valenza culturale, predisponendo, così, servizi innovativi per gli ospiti e ai turisti, ed anche, allo stesso tempo, valorizzando il patrimonio agricolo, edilizio ed ambientale delle comunità dove si interviene. Pertanto intendiamo avviare un’interlocuzione collaborativa con Territori e Italianità”.
A riprova di quanto ogni soggetto sociale sia una preziosa risorsa per il Bene Comune, molto apprezzato è stato il contributo di Pina La Giusa, Presidente dell’Ecomuseo Petra D’Asgotto che da imprenditrice di successo, ha rimarcato il valore di concretezza del modello realizzato nei Nebrodi: “sui progetti portati avanti dall’Ecomuseo spicca l’attività degli scavi archeologici sul Monte Altesina, stipulando una seconda convenzione con l’Università di Parigi e gli Enti locali interessati che, nel mese di marzo hanno portato a nuove e interessanti scoperte”.
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