La lotta per il gioco illegale passa per la rete

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Non si ferma il ritorno del gioco d’azzardo illegale in Italia, un comparto da sempre molto forte ma che negli ultimi tempi ha fatto di nuovo, e in maniera più forte, sentire la sua minaccia. Ed è una minaccia che tocca da vicino anche la nostra regione.

Lo scorso febbraio, infatti, è andata in scena una vasta operazione antimafia, a Palermo e provincia, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia. 183 persone sono state tratte in arresto, tutte appartenenti a diversi mandamenti mafiosi. Le accuse includono associazione mafiosa, traffico di droga, estorsioni e, significativamente, l’esercizio abusivo del gioco d’azzardo, a dimostrazione di come le organizzazioni criminali sfruttino il settore per finanziarsi, operando sia fisicamente che digitalmente.

Per questo si sta intensificando l’impegno dell’ADM, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato, che di recente ha pubblicato il Bollettino Statistico del quarto trimestre 2024, evidenziando l’importanza del settore del gioco pubblico e legale. Nelle pagine della ricerca si leggono infatti i dati relativi alle entrate erariali, che superano i 3 miliardi e 400 milioni di euro di euro, in crescita rispetto al trimestre precedente. Su base annua, però, si registra un lieve calo dello 0,58%, con il settore più redditizio che continua a essere quello degli apparecchi da intrattenimento, che ha generato il 55,9% delle entrate, seguito da scommesse e giochi numerici.

Fondamentale nella tutela di questo segmento è la lotta al gioco illegale, che si esemplifica in particolar modo con l’inibizione dei siti non autorizzati. Stando a quanto si legge nella sezione news di GamingReport.it, nel 2024, l’ADM ha bloccato 715 piattaforme, con oltre 160.000 tentativi di accesso registrati. Nonostante gli sforzi per indirizzare i giocatori verso canali legali, però, il gioco d’azzardo illecito online continua a rappresentare una sfida. La rete offre alle organizzazioni criminali strumenti per ampliare il loro raggio d’azione, con piattaforme online non autorizzate che operano su scala internazionale, rendendo difficile l’intervento delle autorità. L’anonimato e la decentralizzazione facilitano la gestione di questi siti, complicando così l’identificazione dei responsabili e l’applicazione delle normative.

Per contrastare il fenomeno, è necessario quindi un approccio integrato tra istituzioni, forze dell’ordine e operatori del settore. Occorre aggiornare le normative, implementare tecnologie avanzate per il monitoraggio delle attività online, investire in cooperazione internazionale, dal momento che molte piattaforme illegali operano anche da giurisdizioni estere. Allo stesso tempo, e forse anche più importante, bisogna investire in sensibilizzazione e informazione: conoscere i rischi legati al gioco illegale, i pericoli legati alle piattaforme criminali e le tutele che mancano per gli utenti è il primo passo per mettere il gioco nero KO.



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