Celebrata il primo maggio, ad Aidone, la solenne festività di San Filippo Apostolo. Nella cittadina, sono confluite decine di migliaia di pellegrini provenienti da ogni parte della Sicilia. La messa pontificale è stata celebrata dal vescovo di Piazza Armerina, monsignor Rosario Gisana. Presenti le autorità civili e militari.
Una curiosità: il sindaco, Anna Maria Raccuglia, ha animato la liturgia, leggendo, e lo ha fatto anche molto bene, la seconda lettura. E’ un fatto inusuale e bisogna dare atto al parroco, p. Carmelo Cosenza, di aver fatto un ottimo lavoro di catechesi, e di essere, quindi, un pastore, come diceva Papa Francesco, con addosso, “L’odore delle pecore”, poiché riesce veramente a coinvolgere tutti nella sua attività pastorale.
Difatti, nella parrocchia, tutti quanti, appartenenti ad ogni ceto sociale, sono all’opera: persone del popolo e autorità. Presenti, inoltre, molti sacerdoti provenienti da fuori città, tanto per fare qualche nome, il direttore di “Settegiorni”, p. Giuseppe Rabita, il parroco di San Bartolomeo in Enna, p. Sebastiano Rossignolo, p. Franco Greco, parroco di San Filippo di Agira a Piazza, p. Filippo Chiolo, parroco dell’Immacolata a Villarosa, i quali hanno celebrato le numerose e continue messe e confessato gli innumerevoli penitenti. Presente anche p. Filadelfio Scandurra, a capo di una rappresentanza della vicina diocesi di Nicosia.
Il vescovo, durante l’omelia ha parlato delle opere di Gesù che testimoniano l’esistenza di Dio e del suo essere parte integrante della Santissima Trinità. Gesù “intercetta” tra i poveri il più povero, riferendosi alla guarigione del paralitico ignorato da tutti. Così è Dio. Egli ci “intercetta” proprio nelle nostre miserie. E mons. Gisana cita il caso della Maddalena: “Gesù incontra una donna che doveva essere giudicata perché colta in flagrante adulterio. Egli capovolge il giudizio, e qui sta il Gesù rivoluzionario. Non esiste solo il giudizio della giustizia umana ma esiste il giudizio della misericordia e giustamente noi con Filippo diciamo mostraci il padre perché non riusciamo a sintonizzarci con lui”. Ovviamente la risposta di Gesù è semplice: per cogliere il Padre basta cogliere gli atti di Gesù stesso. “Desidererei che questi fratelli che mi hai dato possano sentire la vicinanza con te”. E per significare la misericordia, che, ricordiamo, è stata la bandiera del grande Papa Francesco, monsignor Gisana, richiama l’amore incondizionato dei genitori verso i figli: “Sapendo che i nostri genitori non ci giudicano, qualsivoglia atto commettiamo, cosi è Dio, egli non ci giudica. Realmente, dunque, possiamo cogliere i genitori che ci accolgono, correggendoci, ovviamente, ma senza giudicarci”. “E Gesù, essendo una sola cosa con il Padre non cambierebbe mai la sua opinione su di noi. “Oggi ringraziamo san Filippo per la sua domanda: “Mostraci il Padre e ci basta”. Gesù lo ha fatto, mostrando sé stesso, cosicché, innalzando il nostro sguardo verso lui, abbiamo capito cosa vuol dire vedere il Padre, perché ognuno di noi è prezioso agli occhi di Dio”.
Mario Antonio Filippo Pio Pagaria
Redazione TeleNicosia.it fondata nel luglio del 2013. La testata è iscritta al Tribunale di Nicosia al n° 2/2013.