La sorella racconta: al CUP tocca con mano ogni giorno la disperazione dei lombardi

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Sono veramente molti i contributi che ogni giorno giungono in redazione per la rubrica “Al Tempo del Corona”. Oggi vogliamo raccontarvi, tramite la nostra lettrice Simona Catania, la storia di un ragazzo che ogni giorno, anche se fisicamente a Biancavilla, è a contatto diretto con chi nella Lombardia vive una vera e propria guerra a causa dell’emergenza coronavirus.  Si rende utile, conforta, ma poi torna a casa e si ritrova solo.

Diffondere questo contributo speriamo possa aiutarlo a sentirsi meno solo, perchè da oggi sarà nel cuore di noi tutti ! Continua così e complimenti per quello che fai ogni giorno, Carmelo !

Ecco quanto ci scrive Simona:

<<Volevo raccontarvi la testimonianza di una persona, che secondo me mai come adesso merita di essere raccontata.

Si tratta di mio fratello Carmelo, lavora a Biancavilla presso l’azienda “Lombardia Contact” e da circa un mese ha dato disponibilità per rispondere alle chiamate del numero di emergenza per il coronavirus.

All’inizio reggeva bene, da qualche giorno è stanco e provato mentalmente da tutte le storie, i pianti e le richieste strazianti a cui risponde ogni giorno incessantemente per 8 ore.

Quando finisce il turno torna nel suo appartamento di Biancavilla dove abita da solo, i miei infatti stanno a Nicosia e io a Catania, ma ovviamente non possiamo vederci. Ogni giorno ci sentiamo sia tramite la videochiamata di famiglia che tramite il gruppo whatsapp dei cugini (grazie a Dio siamo una grande famiglia) e poi in privato. Le cose che mi racconta sono agghiaccianti, per me è difficile trattenere le lacrime ma devo farlo perché non voglio che si faccia prendere dal panico e dall’ansia.

Lui tocca con mano ogni giorno la disperazione della gente, figlie che perdono il padre, mogli che perdono i mariti, persone che perdono i genitori, i nonni, gli zii. E poi vede i siciliani che continuano ad uscire e fregarsene dei vari decreti e si arrabbia! Credo che parlare di questa storia possa essere un modo per smuovere le coscienze di quelle persone che, ancora oggi, non hanno ben chiara la gravità della situazione.

Lui mai di sua spontanea volontà vi avrebbe scritto, e così ho deciso io di parlarvi di lui. Di questo ragazzo che nell’anonimato dà conforto e consigli tecnici a migliaia di persone lombarde, che chiama gli operatori sanitari per loro e che poi non ha modo di staccare la spina perché abita da solo e lontano da noi e dagli amici.

Una vostra lettrice,

Simona Catania>>

 

 

 

 

 

#AlTempoDelCorona

#DistantiMaUniti

Chi desidera condividere le proprie esperienze legate alla quarantena, può scriverci all’email direzione@telenicosia.it e spedirci testo e / o video, allegando due fotografie  Grazie in anticipo per ogni contributo !

 


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