Le Consulte Provinciali Studentesche della Sicilia chiedono di essere ascoltate dalle istituzioni

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In un paese civile come il nostro la collaborazione interistituzionale risulta indispensabile ai fini di ottenere risultati soddisfacenti per la popolazione e, nello specifico, per quella studentesca della Regione Siciliana”, scrive Francesco Paolo Tona, coordinatore regionale delle Consulte Provinciali Studentesche della Sicilia.

Il Coordinamento Regionale delle Consulte Provinciali Studentesche della Sicilia si è trovato, con l’approvazione e la promulgazione del D.P.C.M. del 3 dicembre 2020, a constatare una mancanza di questa collaborazione tanto desiderata.

 Notiamo infatti che proprio all’art. 1 comma “s” di quest’ultimo si decreti l’istituzione di tavoli tecnici a livello provinciale il cui compito è quello di affrontare e provare a risolvere lo spinoso tema dei trasporti, tavoli dai quali le Consulte Provinciali degli Studenti di tutta Italia sono state escluse, palesando il disinteresse di talune componenti istituzionali nei confronti della volontà studentesca, espressa mediante le sue rappresentanze, come sancito dal D.P.R. 567/1996, modificato ed integrato dai D.P.R. 156/99,105/01, 301/05, 268/07.

In questi mesi le Consulta Siciliane hanno tentato in tutti i modi di cooperare e di dialogare con le Istituzioni, soprattutto nazionali, inviando contributi scritti, partecipando alle riunioni e ricercando le interlocuzioni, con lo scopo di programmare al meglio gli investimenti ed il ritorno a scuola. Le decisioni attualmente prese preoccupano la popolazione studentesca e a preoccupare soprattutto è proprio l’esclusione delle rappresentanze da questi tavoli che risulta illogica e immotivata.

 Il Co.R. Siciliano si è attivato da giorni, mediante una lettera alle Prefetture della regione e all’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia e, al momento, vi è stato riscontro solo dalle Prefetture di due province”.

 


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