L’ex sindaco di Leonforte Francesco Sinatra fa un report della sua amministrazione e ringrazia i suoi elettori

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“Mi sono ricandidato perché volevo completare l’iter iniziato cinque anni fa. Naturalmente sono deluso dal risultato, perché alla fine capisci che quello che hai fatto, i benefici che hai apportato alla comunità e all’ente non sono stati compresi. Sicuramente la colpa è stata mia che non li ho saputi divulgare ed enfatizzare, forse se lo avessi fatto, sarebbero rimasti nella loro memoria.

Ci siamo buttati a capofitto a risolvere i problemi del Comune e della comunità, siamo stati sempre presenti, però non abbiamo avuto il tempo per poter dialogare con la stampa e dare comunicazioni attraverso i social.

Non siamo riusciti a comunicare le cose realizzate perché ci siamo ritrovati con due assessori in meno, rispetto a prima, perciò non abbiamo avuto materialmente il tempo di mandare comunicazioni e questo ci ha penalizzati, inoltre abbiamo dovuto fare tutto in prima persona per mancanza di soldi.

Credo che l’opportunità per i leonfortesi non fosse quella del cambiamento, perché dal ’93 da quando è stato eletto il primo sindaco con suffragio diretto, Salvo La Porta, ad oggi non c’è mai stata la continuità, i leonfortesi ogni cinque anni hanno avuto la possibilità di cambiare, stavolta avrebbero potuto tentare la continuità, ma evidentemente non hanno compreso, perché quello che prevale di più è il sentimento del cambiamento. Ha scelto la volontà popolare.

Non ho fatto mai le cose per il consenso popolare, ho fatto le cose perché credevo che fossero utili e pensavo che le persone rendendosi conto dell’utilità avrebbero apprezzato e dato il consenso elettorale in questo, come è successo nel 2008 e nel 2013, evidentemente nel 2018 erano troppo abituati a cambiare sindaco ogni 5 anni.

Ciò che mi fa maggiormente riflettere è che le persone hanno sempre chiesto cosa è stato fatto in questi cinque anni trascorsi, ciò che non è mai stato detto è che io abbia agito male.

La cosa che mi inorgoglisce particolarmente è che io sono salito su un palco e ho gridato che sono un uomo libero, gli altri non solo non lo hanno fatto, ma non hanno nemmeno smentito quello che io ho detto, e non hanno avuto scheletri da tirare fuori dal mio armadio…

Ma ciò non è bastato, il territorio è stato conquistato con le calunnie e il volantinaggio, noi non lo abbiamo fatto, forse abbiamo sbagliato perché pensavamo che i concittadini avessero una maturità politica e scegliessero di votare in maniera più libera.

Un’altra cosa che ho pagato è stata voler civilizzare la mia comunità con la disciplina, perché solo con la disciplina si civilizza una comunità, siamo tutti per il cambiamento, però “il cambiamento deve riguardare gli altri, non noi” (cit.)

Le polemiche ci sono perché le persone sono indisciplinate. Mi sento con la coscienza a posto, io credo in quello che faccio, forse sono un politico anomalo.

Adesso a me interessa il bene di Leonforte, se la nuova amministrazione opererà bene, magari la prossima volta gli sarà concessa la continuità, al contrario, pazienza, abbiamo perso una bella opportunità di continuità.

Per quanto mi riguarda mi metterò a completa disposizione per qualsiasi cosa, perché mi rendo conto che non è facile dare continuità a un’amministrazione molto vivace e intensa come quella che abbiamo fatto noi, ci sono molte cose che bollono in pentola e bisogna capire come tirarle fuori.

Ad esempio attualmente ci sono delle situazioni che devono essere portate a termine  nell’immediato, come il progetto per l’efficientamento energetico che è a brevissima scadenza, così come è in scadenza il finanziamento per il progetto per la zona storica. Ci sono le stradelle rurali il cui decreto è già uscito e che va attenzionato per farsi mandare i soldi e fare le opposizioni per i progetti che sono stati esclusi, due sono stati accolti e due esclusi. C’è il bilancio da approvare immediatamente, perché siamo senza bilancio, perché del bilancio parte l’avvio delle procedure per la stabilizzazione dei contrattisti.

Per quanto riguarda il risanamento economico se continuano con questo ritmo si completerà nell’arco di pochissimi anni, se si fanno scelte diverse meno parsimoniosi e più dispendiosi c’è il rischio che si cada nel baratro, a quel punto sarà la corte dei conti che decreterà il dissesto se le cose non andranno come devono andare in automatico, bisogna stare molto attenti. Se loro non credono al piano di riequilibrio possono revocarlo e dichiarare il dissesto, ma poiché credo che è stata la scelta giusta andranno avanti.

Io continuerò a fare politica a livello locale e provinciale perché la politica mi appassiona e continuerò a portare avanti le mie idee. Continuerò a fare il mio lavoro, ma soprattutto mi riapproprierò della mia vita, dedicandomi di più alla mia famiglia e a me stesso.

Agli elettori che mi hanno votato dico grazie per la fiducia che mi hanno accordato perché ritengo che sia tutto di grande maturità elettorale e politica e poi dico di non demordere perché a Leonforte ci dobbiamo credere. Le amministrazioni passano così come è passata la mia, speriamo che si possano cogliere dei buoni risultati con ciò che gli stiamo lasciando, un Comune in salute, non troveranno le persone accampate davanti al Municipio come le ho trovate io, non troveranno tutte le difficoltà dovute alla gestione amministrativa come le ho trovate io, quindi partendo da una situazione del genere ritengo che abbiano tutte le condizioni per poter cogliere dei risultati e quindi io dico ai miei elettori di non demordere perché se saranno ottenuti dei risultati la volontà popolare alla fine avrà avuto ragione, se non verranno raccolti i risultati, dovranno continuare a manifestare con forza la loro volontà elettorale nelle successive campagne elettorali, e mettere persone che siano all’altezza della situazione.

I quattro consiglieri della lista Sinatra, Davide Barbera, Rosalia Ferragosto, Angelo Leonforte, e Assunta Muratore, siederanno negli scalini dell’opposizione ma sarà un’opposizione attenta, vigile, costruttiva per il bene della comunità, mai per screditare, per insultare, per demolire ciò che di buono l’amministrazione potrà fare e mi auguro che farà.  Saremo sicuramente vigili, controlleremo tutto quello che si farà qui dentro, saremo garanti della legittimità e della liceità degli atti che si faranno qui dentro”.

 


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