Mafia dei Nebrodi, la Guardia di Finanza di Nicosia ha effettuato nuovi arresti – VIDEO

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Operazione della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Enna – Tenenza di Nicosia che, nelle scorse settimane, ha dato esecuzione a diverse misure di custodia cautelare nei comuni di Cesarò, e San Teodoro.

Tra i soggetti destinatari delle misure restrittive figurano elementi di spicco della criminalità organizzata di stampo mafioso operante nel territorio dei Nebrodi, coinvolti a vario titolo per i reati di “abuso d’ufficio”, “turbata libertà degli incanti” e “truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche”, commessi con l’aggravante del “metodo mafioso”.

La presente attività di Polizia Giudiziaria scaturisce dall’evolversi della vicenda giudiziaria relativa all’operazione Nebros II; durante questa operazione, il 19 novembre 2018, personale della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Enna aveva dato esecuzione a 15 ordinanze cautelari emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Caltanissetta. Ai destinatari del provvedimento restrittivo veniva contestato a vario titolo il delitto di turbata libertà degli incanti, commesso avvalendosi della forza intimidatrice derivante dall’appartenenza all’organizzazione mafiosa “Cosa Nostra”, ed in particolare delle famiglie mafiose operanti nei Nebrodi.

Nelle settimane successive agli arresti del novembre 2018, eseguiti dalle Fiamme Gialle ennesi, il Tribunale del Riesame di Caltanissetta, disconosceva l’aggravante del metodo mafioso e con ordinanza disponeva l’annullamento del provvedimento restrittivo e la scarcerazione di tutti i destinatari delle citate misure cautelari.

Avverso tale ordinanza, la Procura Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, nella persona del Procuratore Capo, Amedeo Bertone, unitamente al Pubblico Ministero titolare delle indagini, Pasquale Pacifico, proponeva ricorso in Corte di Cassazione.

A testimonianza della bontà delle indagini e delle conclusioni formulate dall’Autorità Giudiziaria inquirente, la Corte di Cassazione ha di recente accolto il ricorso presentato, sancendo e riconoscendo il metodo mafioso, circostanza aggravante che il Tribunale del Riesame aveva inizialmente escluso, perpetrato dai seguenti indagati: il 49 enne Sebastiano Foti Belligambi, il 47 enne Giuseppe Foti Belligambi, il 25 enne Giovanni Foti Belligambi, la 44 enne Anna Maria Di Marco, la 41 enne Federica Pruiti, la 42 enne Angioletta Triscari Giacucco e la 39 enne Vita Cavallaro.

Ad oggi, in esito alle nuove determinazioni del Tribunale del Riesame di Caltanissetta, formulate a seguito dell’accoglimento del ricorso da parte della Corte di Cassazione, sono stati complessivamente emessi ed eseguiti due provvedimenti che hanno disposto l’applicazione della misura cautelare della custodia agli arresti domiciliari nei confronti del 47 enne Giuseppe Foti Belligambi e della 42 enne Angioletta Triscari Giacucco ed un provvedimento impositivo della misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti del 49 enne Sebastiano Foti Belligambi.

L’operazione Nebros II della Guardia di Finanza di Enna s’inquadra nel più ampio contesto della lotta alla criminalità organizzata e della tutela della spesa pubblica, nella prospettiva di un’allocazione più trasparente ed efficiente di finanziamenti nazionali e comunitari garantendo un’attenta azione di controllo nelle procedure di affidamento di aree demaniali, in un territorio montano difficilmente accessibile e non di facile controllo, a tutela delle operose comunità montane in esso attive rispettose della legalità.

 


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