Maria SS. della Visitazione, le vicissitudini del viaggio della statua della patrona verso Enna

Condividi l'articolo su:

“Di Venezia si parti st’Arca Santa ca l’unna di lu mari la riscontra, li marinara ccu lu timuri tutta la roba la ittarru a mari ppi sarvari la vita e li persuni.  Maria ca lu pregava a lu Signuri ca la timpesta faciva carmari, ccu i preghieri di Maria tantu dannu un succidia: si vidia navigari una cassa in alto mari.
E sbarcò sta Gran regina nne lu strittu di Messina, ccu Enna l’hanu asciatu ccu du angili a lu latu. E di tuttu lu criatu è di Enna la fortuna : nun è voscia missinisi è la nostra protettura!”

In questi versi, il contadino ennese Patelmo descrive il viaggio che dovette affrontare il simulacro della Vergine della Visitazione: fu sigillato all’interno di una cassa di legno sul cui coperchio vennero marchiate le lettere in maiuscolo “MN” (Maria di Nazareth) e imbarcata sul veliero Nostra Signora della Salute, ma lungo le coste della Calabria un cruento nubifragio devastò l’imbarcazione per cui le stive furono svuotate e anche la cassa (“Arca Santa”, meglio non poteva descriverla il Patelmo) venne gettata in mare: miracolosamente, però, la cassa galleggiò sino a giungere al porto di Messina.

I messinesi, trovata la cassa e aprendola trovarono lo splendido simulacro e cominciarono a venerarlo, ma la notizia della moltitudine di miracoli verificatisi a vantaggio di chi pregava ai piedi di quella statua fece in breve tempo il giro di quasi tutta l’isola.

Gli ennesi, dunque, si recarono a Messina,  riconobbero la statua della loro patrona e ovviamente decisero di riportarla in città, ma i cittadini messinesi ovviamente non furono assolutamente d’accordo ad acconsentire senza replica al fatto che quella statua della Vergine, arrivata misteriosamente dal mare, lasciasse la città dello stretto. Fu così che si raggiunse un compromesso: la statua venne  portata fuori dalle mura messinesi e posta su un carro trainato da due buoi e si decise di aspettare  per vedere da che parte le bestie andassero, senza alcun richiamo da parte nè di messinesi che di ennesi; pare che,  senza indugiare minimamente, i due bovini scelsero la strada sud/est in direzione Catania quindi verso la Val Demone-Enna!

Mario La Torre
Foto di Martina Melfa

 


Condividi l'articolo su: