Nessuna riapertura per il Tribunale di Nicosia: promesse tradite e la solita beffa dello Stato

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Ancora una volta, le speranze dei cittadini di Nicosia di rivedere la riapertura del tribunale locale vengono schiacciate sotto il peso della burocrazia e delle promesse non mantenute. Lo schema del disegno di legge “Disposizioni in materia di circoscrizioni giudiziarie”, presentato dal governo, sembra ignorare deliberatamente le richieste del territorio, relegando Nicosia a un ruolo marginale nonostante le numerose assemblee, proteste e rassicurazioni politiche degli ultimi anni.

Un disegno di legge che esclude Nicosia

Il disegno di legge, articolato in 8 articoli e corredato da allegati tecnici, mira a riorganizzare le circoscrizioni giudiziarie per garantire maggiore efficienza e prossimità ai cittadini. Tuttavia, tra le istituzioni ripristinate (come i tribunali di Avezzano, Lanciano, Sulmona e Vasto) o quelle di nuova creazione (come il tribunale di Bassano del Grappa), Nicosia brilla per la sua assenza.

L’unico spiraglio è rappresentato dall’articolo 1, che delega il governo a ridefinire l’assetto territoriale degli uffici giudiziari, tenendo conto di criteri come l’estensione territoriale, il numero di abitanti e le specifiche caratteristiche del bacino di utenza. Ma senza un esplicito riferimento a Nicosia, il rischio è che questa disposizione rimanga lettera morta, come già accaduto in passato.

La beffa delle promesse non mantenute 

La soppressione del tribunale di Nicosia, avvenuta 12 anni fa, ha creato disagi enormi per i cittadini, costretti a spostarsi verso altri distretti con tempi e costi aggiuntivi. Le continue rassicurazioni politiche, culminate in assemblee e proteste, non hanno portato a nulla di concreto. Questo disegno di legge sembra essere l’ennesimo schiaffo, con il governo che preferisce investire risorse in altre realtà (come dimostrano gli stanziamenti per Bassano del Grappa o per il ripristino di sezioni distaccate in località turistiche come Ischia e Lipari) mentre Nicosia continua a essere dimenticata.

Cosa resta da fare? 

Se l’articolo 1 rappresenta l’unica speranza, è essenziale che le istituzioni locali, insieme alla società civile, esercitino pressioni affinché Nicosia sia inclusa nei decreti attuativi. Senza una mobilitazione costante, il rischio è che anche questa occasione vada persa, lasciando il territorio in un limbo giudiziario inaccettabile.

Intanto, i cittadini di Nicosia si chiedono: quando lo Stato smetterà di considerarli cittadini di serie B?



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