Nicosia, al via dal 10 settembre la presentazione delle domande per scrutatore di seggio elettorale

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Il Comune di Nicosia ha pubblicato il manifesto con il quale si invitano le persone che vogliono esercitare il ruolo di scrutatore nei seggi elettorali per le elezioni amministrative del 4 e 5 ottobre a presentare la domanda per essere iscritti nell’elenco delle persone idonee.

Le domande vanno presentate alla commissione elettorale comunale dal 10 al 15 settembre, i richiedenti dovranno precisare cognome, nome, residenza, luogo e data di nascita, devono essere iscritti nelle liste elettorali del comune; essere in possesso del titolo di studio della scuola dell’obbligo; non dovranno essere candidati all’elezione e non essere ascendente (nonno, genitore), discendente (figlio/a, nipote in linea diretta), parente o affine sino al secondo grado (fratello, sorella, suocero/a, genero, nuora, cognato/a) o coniuge (marito o moglie) di alcun candidato.

Il consiglio comunale nell’ultima seduta ha deciso all’unanimità di sorteggiare dall’elenco degli iscritti gli scrutatori.

Purtroppo è malcostume che sia candidati uscenti che quelli che ancora devono essere eletti facciano a gara a distribuire domande a destra e a manca senza verificare se queste possono essere presentate dai candidati, un malcostume che potrebbe rendersi pericoloso proprio per chi presenta la domanda ed invece non potrebbe farlo per delle incompatibilità. La domanda da presentare è a tutti gli effetti un atto notorio, dichiarare il falso in questo tipo di atti costituisce reato se l’autocertificazione viene consegnata a un pubblico ufficiale. Il crimine commesso è quello di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. Il codice penale dedica un apposito articolo al reato di «falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico». La norma punisce con la reclusione fino a due anni chiunque attesta falsamente al pubblico ufficiale, in un atto pubblico, fatti dei quali l’atto è destinato a provare la verità. Se la falsità riguarda attestazioni in atti relativi allo stato civile la reclusione non può essere inferiore a tre mesi. Secondo la Cassazione tale norma si applica anche alle false autocertificazioni quando tale atto ha lo scopo di provare i fatti descritti dal dichiarante al pubblico ufficiale, è il caso di questa domanda.

 


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