Nicosia, appello in consiglio comunale per il restauro della tela dei Santi Simone e Giuda Taddeo

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Durante il consiglio comunale di Nicosia del 19 luglio è intervenuto Mariano Campione, superiore della Confraternita dei Santi Simone e Giuda, per lanciare un appello ai consiglieri ed ai cittadini nicosiani.

La tela del 500 che rappresenta i Santi Simone e Giuda Taddeo, da cui prende il nome l’omonima chiesa situata a Porta Bia nel quartiere di Santa Maria Maggiore, è in fase di restauro da parte della ditta Gulino di Gangi. Il costo del lavoro si aggira sui 5.000 euro. La Confraternita, per quanto riferisce il superiore Campione, ha raccolto circa 1.700 euro. Per la restante cifra la Confraternita fa un appello ai consiglieri comunali ai componenti dell’amministrazione comunale ed ai cittadini nicosiani, affinchè li aiutino nel raccogliere la cifra necessaria per completare il restauro dell’opera.

La richiesta è stata ben accolta da tutto il civico consesso, l’assessore Zappia ha promesso di stanziare in bilancio una cifra da concordare con la Confraternita per aiutare il resstauro del quadro.

Il quadro è collocato sopra l’altare principale della chiesa. E’ una rarità, uno dei pochissimi dipinti del 500 nicosiano sopravvissuti. Raffigura i due apostoli, che vengono ricordati e celebrati insieme, e che sono anche due degli apostoli di cui si parla pochissimo sia nei Vangeli che negli Atti degli Apostoli.  La tela raffigura i due apostoli con gli strumenti del loro martirio, secondo quanto tramandato dalle “Memorie apostoliche” di Abdia , riprese dalle successive fonti agiografiche. Secondo questi apocrifi, i due avrebbero predicato in Persia, dove furono uccisi dai sacerdoti pagani furiosi perché i due apostoli avevano fatto spezzare le statue pagane, da cui fuoruscirono dei diavoli.

Nel quadro nicosiano Simone è rappresentato con la sega, mentre Giuda Taddeo con un libro nella mano sinistra e un’ascia nella destra.

Il quadro rappresenta un “unicum” nel panorama artistico nicosiano. Per i modi espressivi e il linguaggio artistico potrebbe essere attribuito ad un importante pittore palermitano del tardo 400, primissimo 500 palermitano: Riccardo Quartararo (Sciacca 1443 – Palermo 1507), “il primo dei pittori palermitani del Cinquecento”.

 


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