Nicosia, giunge in Cassazione il processo a carico di La Giglia accusato di violenza sessuale

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Sarà la Cassazione a dire l’ultima parola sull’accusa di violenza sessuale a carico di Francesco La Giglia. Il procuratore generale presso la Corte di Appello di Caltanissetta, accogliendo la richiesta dell’avvocato Salvatore Timpanaro, difensore della parte civile Teresa Teramo, ha proposto ricorso per cassazione contro la sentenza con la quale, il primo ottobre scorso, la Corte di Appello nissena aveva assolto dal delitto di violenza sessuale Francesco La Giglia, sovvertendo il verdetto di condanna emesso in primo grado.

La vicenda risale al 5 aprile 2015, sabato di Pasqua, secondo l‘accusa La Giglia avrebbe molestato sessualmente Teresa Teramo, secondo il racconto della presunta vittima, l’imputato, dopo averla trascinata contro la sua volontà verso una piazzetta isolata nei pressi di un pub, avrebbe tentato un abuso sessuale.

In primo grado, con sentenza del 7 ottobre 2016, il Gip presso il Tribunale di Enna, Luisa Maria Bruno, aveva condannato La Giglia alla pena di un anno e quattro mesi di reclusione nonché alle pene accessorie ed al risarcimento dei danni. La sentenza di primo grado era stata appellata non solo dai difensori dell’imputato, avvocati Giuseppe Mormino e Filippo Giacobbe, ma anche dall’avvocato Salvatore Timpanaro, difensore della parte civile e dal pubblico ministero. Accogliendo la richiesta dell’avvocato Timpanaro, infatti, sia il procuratore della Repubblica di Enna, sia il procuratore generale di Caltanissetta avevano proposto appello chiedendo un aggravamento della pena, ritenuta eccessivamente mite. La Procura ennese, rappresentata in giudizio dal sostituto procuratore Stefania Leonte, aveva chiesto, infatti, una ben più grave condanna alla pena di quattro anni e mezzo.

Il primo ottobre la seconda sezione della Corte di Appello di Caltanissetta aveva sovvertito il verdetto e assolto La Giglia.. Contro questa assoluzione è insorta la parte civile Teramo con il suo difensore, avvocato Timpanaro, che ha sollecitato la Procura Generale a proporre ricorso per cassazione, chiedendo l’annullamento della sentenza di secondo grado.

La Procura Generale, accogliendo la richiesta di impugnazione formulata dal difensore di parte civile, ha ora proposto ricorso per cassazione, recependo in pieno le motivazioni del ricorso. Anche la parte civile Teresa Teramo, da parte sua, ha impugnato in cassazione, proponendo, contro la sentenza assolutoria di appello, ben quindici motivi di ricorso e lamentando, sotto diversi profili, il travisamento delle prove da parte dei giudici nisseni.

La vicenda non si chiude, pertanto, con l’assoluzione della Corte di Appello. Sarà la Cassazione a dire l’ultima parola. I giudici di Piazza Cavour potrebbero accogliere il ricorso e cassare la sentenza, rinviando, in questo caso, per un nuovo giudizio ad un’altra Corte di Appello. Oppure potrebbero respingere il ricorso e rendere definitiva la sentenza di assoluzione del Corte d’appello nissena.

 


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