Nicosia, i consiglieri di minoranza: “L’amministrazione Bonelli inizia con l’aumento delle tasse finisce con una stangata memorabile per le famiglie”

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Non sono teneri verso l’amministrazione Bonelli i quattro consiglieri di minoranza Filippo Giacobbe, Sigismundo Li Volsi, Domenico Scavuzzo e Luciana Spedale. In un comunicato giunto in redazione analizzano le ultime delibere di giunta che secondo il loro parere aggravano la pressione fiscale sulle famiglie

L’Amministrazione Comunale e la sua maggioranza consiliare nel 2015, al momento dell’insediamento, hanno deliberato l’aumento dell’IMU (dal 7 per mille al 8,6 per mille sugli immobili diversi dall’abitazione principale)  e la istituzione per la prima volta della TASI ( con l’aliquota del 1,5 per mille) e ciò  ha causato negli anni 2015-2019 alle famiglie e alle imprese un esborso in più rispetto al 2014 di oltre 2 milione e 500 mila euro. – affermano i quattro consiglieri di minoranza.

La tassa sui rifiuti (la TARI), invece,  a partire dal 2015 e fino al 2019  è costata ai cittadini  oltre due milioni di euro all’anno, con un aumento annuo di oltre 200 mila euro rispetto al 2014 e tutto ciò nonostante l’impegno di tutti nell’effettuare la raccolta differenziata. Ma il costo del servizio secondo il capitolato d’appalto non sarebbe dovuto diminuire???

Come sono stati utilizzati tutti questi soldi pagati dai contribuenti e incassati dal Comune???

Una buona parte è finita nell’avanzo di amministrazione, perché è mancata la capacità di programmare le entrate e impegnarle per opere o servizi. Un’altra parte, invece, è stata utilizzata in sprechi e incarichi, spesso inutili, per progetti che avrebbe potuto effettuare a costo zero l’Ufficio tecnico Comunale. Sarebbe stato sicuramente più proficuo per la collettività se gli stessi soldi fossero stati utilizzati per incarichi progettuali importanti e finalizzati alla partecipazione a bandi regionali, nazionali ed europei per attingere a finanziamenti che in questi ultimi cinque anni sono mancati totalmente al nostro Comune.  – proseguono nella loro analisi i consiglieri Giacobbe, Li Volsi, Scavuzzo e Spedale

Con la delibera n. 124 del 24/07/2020 il Sindaco e la sua Giunta, invece, hanno approvato una vera stangata per i cittadini nicosiani, in quanto hanno ordinato all’Ufficio tributi di

– “emanare entro il corrente anno tutti gli atti accertabili nel 2020 (annualità dal 2015 al 2019) non ancora emanati con appositi atti di accertamento, con in particolare la TASI per gli anni 2015 e 2016 e l’IMU per il 2016 entro il 31/12/2020…..”

– “ fatturare entro il 31/12/2020 tutto il 2019 ed anche il 2020 per la TARI”

– “ su richiesta del contribuente, valutare la possibilità di un rateizzazione, con garanzia per il comune, anche mediante la stipula di una polizza fideiussoria e calcolo di interessi legali….”

Il Sindaco e la Giunta,  per paura di un’azione nei loro confronti da parte della Corte dei Conti per danno erariale, stanno scaricando sui cittadini la loro negligenza e incapacità amministrativa di cinque anni, costringendo all’impoverimento molte famiglie già in  difficoltà economica, anche per la chiusura di tante attività imprenditoriali a seguito delle misure adottate per evitare il diffondersi  dell’epidemia da Covid-19. – ed infine concludono.

Di fronte a questo disastro amministrativo il Sindaco in un’intervista sminuisce tutto, come ha già fatto nel 2015 quando sostenne che avremmo pagato solo 25 euro in più a famiglia al posto dei 500-600 euro di aumenti reali, e annuncia che abbasserà le tasse ai commercianti. I consiglieri di minoranza, già, con una nota inviata al Comune il 14/04/2020 avevano chiesto la riduzione dell’importo annuo della TARI, della TASI e della TOSAP, per il periodo di interruzione, a quegli imprenditori e professionisti che erano stati costretti per legge a chiudere le loro attività, in quanto durante il periodo di lockdown non avevano usufruito dei servizi a cui si riferiscono i tributi comunali.  La loro riduzione è semplicemente un diritto di chi ha subito la costrizione della sospensione dell’attività,  un atto dovuto da parte del Comune e non può essere trasformata ancora una volta in una elargizione elettorale da parte del Sindaco, che durante l’emergenza è stato tutto il tempo a guardare, nonostante l’ingente quantità di risorse finanziarie inviate dalla Regione e dallo Stato  a sostegno di chi era in difficoltà”.  

 


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