Nicosia, il 6 giugno è andato in scena al Liceo Fratelli Testa lo spettacolo teatrale “Spoon River tra mito e arcano”

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Anche quest’anno non è mancato l’appuntamento di fine anno che i Liceo Fratelli Testa di Nicosia dedica al teatro. Docenti e studenti hanno messo in scena, presso l’auditorium dell’istituto, la rappresentazione teatrale “Spoon River tra mito e arcano”.

L’opera è stata rappresentata da 47 alunni di tutti gli indirizzi dell’istituto superiore, le docenti referenti dell’attività sono state le professoresse Rita Scinardi, Maria Luisa Latona e Lucilla Astrini.

Lo spettacolo è stato rappresentato per la prima volta presso il Teatro Antico di Catania lunedì 22 maggio, in quella occasione il Liceo Fratelli Testa ha partecipato ad una rassegna teatrale nazionale, ottenendo una menzione per l’accostamento originale tra elementi di estrazione diversa tra cui le carte dei tarocchi, il mito greco e la poesia svagatamente sepolcrale di Spoon River, interpretazione metaforica della vita.

L’opera messa in scena dal Liceo Testa è tratta dall’Antologia di Spoon River, il capolavoro di Edgar Lee Masters, che fin dalla data di pubblicazione, nel 1915, è diventato un libro culto in America e in seguito anche in Italia, grazie alla traduzione di Fernanda Pivano, curata da Cesare Pavese. Negli anni 70, grazie alla trasposizione in musica di nove poesie da parte di Fabrizio De André, nel suo album: “Non al denaro, non all’amore,  né al cielo”, l’opera diventa un manifesto per le giovani generazioni per il respiro libertario che contiene.

Ogni poesia racconta, in forma di epitaffio, la vita, i tormenti, le fragilità degli abitanti dell’immaginario paesino di Spoon River, sepolti sulla collina del cimitero locale. Lo scopo di Lee Masters è di ribaltare i valori della società perbenista e puritana dell’epoca e demistificare il sogno della grande America imperialista.  Egli si rifà alla tradizione epigrafica ellenica, scrive le sue poesie sul modello degli epigrammi sepolcrali dell’Anthologia Palatina, la più grande raccolta poetica greca del decimo secolo a.C. In Spoon River c’è però un ribaltamento perché gli epitaffi non sono dediche scritte dai viventi, ma sono gli stessi morti a parlare. Lee Masters dà voce a chi non ce l’ha più. Ed è confessione, riscatto, ricerca di amore, dimostrazione dell’insufficienza degli schemi soliti.

Nella rappresentazione messa in scena dal Liceo Testa sono stati scelti cinque temi: l’Eremita, la Giustizia, l’Amore, la Morte, la Follia che corrispondono a cinque dei ventidue arcani maggiori presenti nelle carte dei tarocchi. Gli autori si sono ispirati proprio alle carte dei tarocchi per la scenografia e per estrapolare queste divagazioni che hanno proposto tra i miti antichi e i miti moderni, un intreccio di narrazioni distanti tra di loro temporalmente, ma che si incontrano attorno a una tematica comune. L’accostamento di miti antichi e miti moderni, serve a sottolineare l’universalità dei sentimenti e della condizione umana, lo stretto rapporto tra la poesia, la musica, la danza, il fascino sapienziale dell’arcano, la potenza evocativa del mito greco e la suggestione dei nuovi miti. Il tutto dentro una visione olistica del sapere.



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