Il circolo di Nicosia e Villadoro del Partito Democratico interviene con una nota per confutare quanto sostenuto dai dirigenti del Circolo di Nicosia di Fratelli D’Italia nell’articolo pubblicato dalla nostra testata il 10 gennaio scorso dal titolo “Circolo Fratelli d’Italia di Nicosia: “La sinistra ha svenduto l’acqua dei nicosiani: raccontiamo la verità!”
Il chiarimento arriva a distanza di oltre una settimana, poiché è stato necessario acquisire i necessari documenti e si è cercato di capire le motivazioni di questo intervento, ad avviso del PD, immotivato dal punto di vista politico, mancante di un supporto documentale e normativo. L’unica spiegazione che si danno i dirigenti del PD locale risiede nel tentativo di coprire un vuoto di iniziative con uno scoop di tipo elettorale.
Nella nota il PD di Nicosia e Villadoro sottolinea che i dirigenti del circolo di FdI travisano il contenuto e il significato della delibera di consiglio comunale n.38 del 30 ottobre 2001, a cui fanno riferimento per attaccare strumentalmente forze politiche che ritengono, probabilmente, loro avversarie. Questa delibera, citata forse anche a discolpa dei loro errori commessi durante il loro mandato amministrativo, porta come oggetto “ Costituzione del Consorzio d’ambito Nr.5 “Enna” per la gestione del servizio idrico integrato “. Il consiglio comunale il 30 ottobre del 2001 era stato chiamato, pertanto, a deliberare la sola adesione al Consorzio d’ambito n.5, come atto dovuto, perché scelta da tutti i sindaci e dalla Provincia Regionale di Enna e perché obbligatoria per legge regionale ( L.R. 27/04/!999, n.10) e nazionale ( L. 5/01/94, n.36). Il consiglio non poteva decidere altro, anche perché ancora non c’era un gestore aggiudicatario, e poi perché non ha la competenza a sottoscrivere contratti per l’affidamento e la gestione di servizi comunali.
Nel 2006, proseguendo con la ricostruzione degli atti, l’amministrazione in carica (con la esclusione dell’assessore Francesco De Luca assente) con delibera di giunta comunale del 29 marzo 2006 n.95, avente oggetto “Modifica schema verbale di “Consegna provvisoria delle opere e degli impianti afferenti la gestione del sistema idrico integrato e trasferimento del personale comunale addetto al servizio” approvato con delibera G.M. n. 39 del 7/02/06” approvava i seguenti punti:
“13) Che tutte le sorgenti ricadenti nel Comune dovranno essere utilizzate prioritariamente per alimentare l’acquedotto del Comune di Nicosia, con divieto assoluto di vendita od utilizzo per utenti fuori dall’ATO n.5 Enna” (Acquaenna comincia a possedere da quel momento le sorgenti del nostro territorio e può venderne l’acqua, oltre che agli utenti nicosiani, anche a tutti gli altri comuni del consorzio n.5 Enna. Non si capisce a quali altri comuni avrebbe potuta venderla).
“14) Che per i bevai, gli idranti, le fontanelle e/o i punti di prelievo presenti nel centro urbano e/o nel territorio comunale, alimentati con l’acqua proveniente dalle sorgenti del Comune, il Gestore dovrà garantire la costante e continua fornitura da porre nella disponibilità della cittadinanza….. per tali utenze sarà applicata una tariffazione forfettaria da concordare.” (Acquaenna entra in possesso delle sorgenti da quel momento e inizia a far pagare l’acqua dei bevai, delle fontanelle e dei punti di prelievo per lo spegnimento degli incendi, anche se alimentati dalle nostre sorgenti).
Il circolo PD di Nicosia e Villadoro conclude la sua nota politica ricordando che tra gli errori commessi, dagli amministratori in carica tra il 2002 e maggio 2007, oggi dirigenti di FdI, c’è la sottoscrizione del contratto con Enel Sole, molto oneroso per il Comune di Nicosia, per la gestione dell’illuminazione pubblica; il contributo di inizio attività pagato due volte all’ATO rifiuti e il contratto capestro sottoscritto con la società di gestione della discarica, che poneva a carico del Comune di Nicosia lo smaltimento del percolato senza limiti di costi.
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