Nicosia, inaugurata la mostra dei presepi di Salvatore Incorpora – Video & Foto

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È stata inaugurata a Nicosia, nel pomeriggio del 14 dicembre presso il Museo Diocesano di Arte Sacra la mostra di presepi dello scultore e pittore, oltre che poeta e scrittore, Salvatore Incorpora, in presenza dei figli dell’autore.

Dopo un saluto del vescovo, Mons. Salvatore Muratore, ed un intervento del sindaco Luigi Bonelli, Lella Russo, direttrice del Museo, ha offerto ai presenti notevoli interessanti spunti di riflessione.

“La mostra” – ha detto la Russo – “vuol proporre una riflessione biblica per i credenti ed esistenziale per chi ancora si interroga sul Natale attraverso gli occhi dell’artista.  Il titolo che spicca sulle locandine,  <<Luci oltre la sciara sono vampe di fede>>,  è un verso tratto dalla raccolta <<Ossa vive>>. I presepi sono caratterizzati dal particolare dinanismo, espresso dai pur statici numerosi personaggi, che a volte sono miniature veramente molto piccole e preziose, dagli arti (mani e piedi) evidentemente particolarmente grandi rispetto al resto del corpo, ma colpiscono molto anche le pennellate decise e il colore sferzante.

Brevi cenni storici sull’artista sono poi stati ricordati da Antonio D’Amico. Incorpora, nato a Gioiosa Ionica, in Calabria,  ha vissuto in prima persona la sofferenza, tramite l’esperienza veramente forte che ha dovuto vivere nel lagher, durante la guerra, quando molto probabilmente non aveva più la speranza di tornare a casa, di rivedere la propria terra. Sbarcherà infine in Sicilia, dove vivrà su territorio etneo.

Le sue opere, tramite i forti colori e gli arti che diventano quasi tentacoli, ramificazioni,  gridano a voce alta la sofferenza vissuta, facendosi la voce della gente comune che fatica per esprimersi.

I polpastrelli delle mani che hanno scopito la scultura sono bene evidenti, pulsanti, vivi. Non si tratta, quindi, di sculture perfettamente delineate, sullo stile di Michelangelo, Raffaello o di altri grandi artisti del Rinascimento, ma di opere chiaramente espressione di chi sente la bellezza della materia e la rappresenta in modo indefinito. In qualche modo tale espressionismo ci consente di completare noi stessi la figura, in cui forse ciascuno può anche identificarsi.

La mostra si potrà visitare gratuitamente sino al 16 febbraio 2020 ogni sabato dalle 15.30 alle 19.30, ogni domenica dalle 10.00 alle 13.00 e mercoledì su appuntamento.

 


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