Nicosia, la sentenza d’appello sul caso Bonomo il 13 luglio

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Il 22 giugno si è tenuta presso la Corte d’Appello di Caltanissetta l’udienza per rivalutare in secondo grado la sentenza che il 6 aprile 2021 condannò Ivan Bonomo, accusato di concussione indotta, ad un anno di reclusione, con sospensione condizionale della pena.

Durante l’udienza la procura generale ha chiesto la conferma della pena, mentre gli avvocati della difesa, Salvatore Timpanaro a Angela Anello, hanno chiesto l’assoluzione. La sentenza d’appello sarà pronunciata il 13 luglio.

Il processo di primo grado si era svolto presso il Tribunale di Enna con il rito abbreviato, il pubblico ministero aveva richiesto tre anni, ma la pena era stata notevolmente ridotta dal collegio giudicante. La sentenza di primo grado aveva fortemente ridimensionato l’impianto accusatorio, concedendo oltre alle attenuanti generiche anche la minima entità del danno ed era stata esclusa la continuazione del reato. In primo grado era stata applicata la pena minima di un anno con il beneficio della sospensione condizionale della pena e la non menzione. Tra le pene accessorie era stata applicata l’interdizione per cinque anni dai pubblici uffici.

Per effetto della sentenza di primo grado l’11 maggio 2021 il prefetto di Enna, in applicazione della legge Severino, emise un decreto di sospensione per 18 mesi dalla carica di consigliere comunale e di presidente del consiglio eletto.

I fatti contestati a Ivan Bonomo risalgono al maggio 2018, quando da assessore in carica era stato raggiunto da un provvedimento di interdizione dalle funzioni pubbliche per avere esercitato pressioni sul gestore della mensa scolastica al quale chiedeva di pagare una fornitura di dolci che lo stesso Bonomo aveva ordinato, a titolo personale, come dono a un gruppo di partecipanti ad una manifestazione di veicoli storici. Bonomo era decaduto dalla carica.

 


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