Nicosia, presentata la convenzione tra distretto socio sanitario e Uepe per l’applicazione dell’istituto della messa alla prova – VIDEO

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L’Ufficio esecuzione penale esterna di Caltanissetta e il Comune di Nicosia hanno indetto una conferenza dei servizi pubblici e privati del Distretto Socio-Sanitario  D23, che si è tenuta il 4 dicembre, presso l’aula consiliare del Comune di Nicosia.

L’incontro aveva lo scopo di sensibilizzare il territorio sulla tematica “Sospensione del procedimento con messa alla prova (legge n.67/2014)”, costituire una rete sociale tra enti pubblici e privati e Uepe Caltanissetta-Enna – Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità.

Presenti alla conferenza di servizi, i funzionari dell’Uepe con in testa Rosa Maria Miraglia, dirigente degli uffici Uepe di Agrigento, Caltanissetta ed Enna. Il sindaco di Nicosia Luigi Bonelli, che ha salutato tutti gli intervenuti, l’assessore ai servizi sociali del Comune di Nicosia, Pino Castello, la dirigente dell’ufficio servizi sociali del Comune di Nicosia, Patrizia Mancuso, i rappresentati istituzionali, sindaci e assessori, dei Comuni del distretto socio sanitario D23, di cui fanno parte oltre al Comune capofila di Nicosia, anche i Comuni di Capizzi, Cerami, Gagliano, Sperlinga e Troina . Presenti in sala anche avvocati ed  i rappresentanti di associazioni e cooperative sociali.

Ha illustrato nei dettagli l’istituto della messa alla prova Rosa Maria Miraglia, dirigente degli uffici Uepe di Agrigento, Caltanissetta ed Enna.

La legge 67/2014 interviene, in via principale, introducendo l’istituto della messa alla prova per i maggiorenni. La normativa prevede per alcuni reati di gravità relativa, ma non certo di lieve entità, la possibilità per il giudice, previa richiesta dell’imputato, di sospendere il processo e di disporre per il richiedente l’esecuzione di lavori socialmente utili (di concerto con l’Ufficio Esecuzione Pene Esterne) nonché attività tese all’eliminazione del danno e del pericolo arrecati con il reato anche nell’ottica di un concreto risarcimento alla vittima. Se al termine del periodo stabilito dal Giudice (periodo durante il quale, come detto, il processo è sospeso così come è interrotto il decoroso del termine della prescrizione) il richiedente avrà assolto i suoi obblighi (lavorativi, riparatori e risarcitori), il Giudice dichiarerà estinto il reato (e non già la sola pena).

La messa alla prova della legge 67/2014 dovrebbe anche avere il pregio di deflazionare per il futuro la popolazione carceraria per reati relativamente poco gravi.

La legge 67/2014 ha introdotto nel codice penale l’art. 168 bis che prevede la sospensione del processo penale con la messa alla prova su richiesta dall’imputato nei processi che riguardano reati puniti con la sola pena pecuniaria o con la pena detentiva non superiore a quattro anni. Per i delitti per i quali è prevista dal comma II dell’articolo 550 del codice di procedura penale la citazione diretta a giudizio ovvero: violenza o minaccia ad un pubblico ufficiale, resistenza a un pubblico ufficiale, oltraggio a un magistrato in udienza aggravato, violazione dei sigilli aggravata, rissa aggravata ad esclusione delle ipotesi ove rimanga ucciso o gravemente ferito taluno dei partecipanti, furto aggravato e ricettazione.


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