Nicosia, protesta in comune dei lavoratori della cooperativa sociale Penelope

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Mattinata movimentata, quella del 18 dicembre, nel palazzo di città di piazza Garibaldi per la protesta dei lavoratori della cooperativa sociale Penelope, senza stipendio da marzo 2017.

La cooperativa gestisce il servizio di assistenza domiciliare, secondo il piano di intervento per anziani non autosufficienti e secondo contratto deve fornire al Comune di Nicosia una rendicontazione di quanto speso, per ottenere successivamente entro 30 giorni il pagamento delle fatture.

La cooperativa ha sempre chiesto anticipazioni di cassa all’amministrazione comunale e quest’anno sono arrivati i pagamenti per i mesi di gennaio e febbraio 2017. Poi qualcosa si è inceppato ed i lavoratori sono rimasti da allora senza stipendio.

La presidente della cooperativa Penelope, Cristina Giangrasso, con un comunicato lamenta le continue ed insistenti richieste di liquidazione della fatture agli uffici dei servizi sociali del Comune, non potendo più anticipare di tasca propria gli oneri sociali e di gestione della cooperativa.

Dai parte servizi sociali  ho ricevuto diniego – spiega la presidente Giangrasso – anzi la mia percezione è di ostilità”.

L’amministrazione comunale si era dichiarata disponibile alla concessione di un’anticipazione di cassa, almeno per il pagamento di due fatture. La cooperativa poteva a sua volta pagare i lavoratori, tenendo anche conto dell’approssimarsi delle feste natalizie. Ma è arrivato il parere sfavorevole da parte del dirigente della ragioneria del comune e questa ulteriore tegola ha portato alla protesta odierna dei lavoratori.

In realtà il diniego ha una sua ragione e si fonda sulla mancata rendicontazione da parte dei servizi sociali, come previsto dalla norma per l’accreditamento delle somme da parte dell’assessorato regionale alla Famiglia.

La dirigente dei servizi sociali si giustifica dicendo di <<non aver tempo>> per la rendicontazione – riferisce la presidente Cristina Giangrasso – personalmente ho ricevuto da parte della dirigente dei servizi sociali il freddo ed indifferente commento, che cito testualmente <<le ditte che assumono l’onere dei servizi devono avere la capienza economica>>. Io mi chiedo se le Onlus debbano essere società di capitali – continua Cristina Giangrasso – le cooperative sociali Onlus, voglio rammentare a me stessa, sono nate e pensate dal legislatore come entità senza scopo di lucro, pertanto non possono accumulare denaro. – conclude la presidente Giangrasso – La negazione del pagamento con anticipo di cassa di almeno due fatture lascia tutti gli operatori in una grave condizione di precarietà ed è vergognoso  far si che a Natale queste famiglie siano private del minimo indispensabile. Il perdurare di tale situazione mi costringe a chiedere le dimissioni immediate della dirigente dell’ufficio dei servizi sociali”.


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