Nicosia. Sospensione del consigliere Bonomo, la carica di presidente e l’indennità spettano al vice presidente

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La sospensione di 18 mesi di Ivan Bonomo da consigliere comunale e da presidente del consiglio comunale avvenuto con un atto prefettizio nel mese di maggio 2021, ha sollevato non pochi interrogativi soprattutto nella minoranza consiliare, che ha chiesto fin da subito l’elezione di un nuovo presidente del consiglio comunale ed anche un parere da parte dell’Assessorato delle Autonomie locali per capire quale sia la procedura da adottare in caso di sospensione dalla carica del presidente del civico consesso.

Ivan Bonomo ha subito una condanna penale in primo grado e per via della legge Severino è stato sospeso dalla carica di consigliere comunale ed anche da quella di presidente del consiglio, secondo quanto scritto dalla Regione siciliana l’1 luglio 2021 è il segretario comunale a dover fornire questo parere in quanto destinatario della funzione di assistenza e di attività consultiva di contenuto giuridico del Comune.

Nella seduta del consiglio comunale del 20 luglio la segretaria generale del Comune di Nicosia, Mara Zingale, ha espresso il suo parere. Facendo riferimento alla nota pervenuta dal Ministero dell’Interno, tramite la Prefettura di Enna, si evidenzia come la sostituzione del presidente del consiglio comunale, sospeso per l’applicazione della legge Severino, ai sensi della normativa statutaria e regolamentare va fatta con l’attuale vice presidente, Antonio Pagliazzo, che ha il compito di sostituire il presidente assente o in impedimento temporaneo. Visto il ruolo di reggente di una funzione vacante, sia pur temporaneamente, diverso dal ruolo di norma rivestito come supplente, al vice presidente potrebbe essere riconosciuta l’indennità di carica. Delo stesso parere è il Consiglio di Stato, citato dalla stessa nota e la Corte dei Conti Liguria, sia pur riferiti al caso di un vice sindaco che sostituiva come reggente il sindaco sospeso. La segretaria comunale nella sua esposizione ha ricordato, inoltre, che attualmente il Comune non sta pagando l’indennità al presidente, in quanto sospeso; mentre di fatto il vice presidente svolge tutte le funzioni di competenza della funzione presidenziale attualmente vacante.

Il dibattito in aula si è acceso da parte della minoranza che non ha ben accolto il parere della segretaria comunale, ritenendo comunque necessaria l’elezione di un nuovo presidente anche cambiando il regolamento.

La maggioranza ha ribadito corretto il parere della segretaria comunale ed ha sottolineato che attualmente esiste un presidente del consiglio comunale eletto anche se sospeso e alla scadenza dei 18 mesi di sospensione, ha diritto ad essere reintegrato nella sua carica. Del resto non esiste una norma che prevede il ruolo a termine. Non è infatti previsto l’elezione di un nuovo presidente che poi si dimette se il vecchio presidente ritorna, non sarebbe una procedura corretta. In merito all’indennità il Ministero ritiene che spetta in quanto incarico di reggente e non supplente.

In conclusione del dibattito il vice presidente Antonio Pagliazzo ha proposto al consiglio comunale di votare se andare avanti chiedendo alla Regione un ulteriore parere o se era sufficiente il parere della segretaria comunale. Favorevoli al parere della segretaria Zingale i nove consiglieri di maggioranza presenti in aula, contrari quelli di minoranza Giacobbe, Li Volsi e Scavuzzo.

 


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