Nicosia, tredicenne dona i suoi capelli per aiutare pazienti oncologici

Condividi l'articolo su:

Sono passati quasi 10 anni quando nel novembre 2011 nacque il Progetto Smile che si occupa della raccolta e donazione di capelli umani in Italia, ideato da A.T.R.I. Onlus (Advanced Tricology Research International Onlus) e sostenuto dalla Tricostarc e dalla Fondazione Prometeus Onlus.

L’A.T.R.I. Onlus si occupa di iniziative atte a migliorare la qualità della vita delle pazienti affette da patologie tricologiche e, in particolare, di garantire alle pazienti oncologiche il recupero della propria immagine corporea, sostenendole e aiutandole a riacquistare l’autostima e la forza necessarie per affrontare la malattia, con gli effetti negativi e devastanti che comporta. Alla luce di tutto questo, il Progetto Smile consente la possibilità di donare i propri capelli che verranno utilizzati dalla Tricostarc per realizzare parrucche destinate a pazienti oncologiche che, in seguito a chemioterapia, sono affette da calvizie.

Martina Scannella ha 13 anni e frequenta la terza media a Nicosia nel plesso Pirandello. E’ sempre stata molto orgogliosa dei suoi capelli e anche quando sono diventati così lunghi da diventare difficili da gestire, non riusciva comunque a separarsene. Quando i genitori le hanno proposto di donarli ad un’associazione per aiutare ragazze che avrebbero perso i capelli a causa delle cure oncologiche, una molla è scattata in lei e con gli occhi che brillavano di gioia è entrata nel salone della parrucchiera ed ha tagliato i suoi lunghissimi e bellissimi capelli. Bastavano solo 28 centimetri per la donazione, ma lei non ha esitato quando ha visto che riusciva a donare ben 35 centimetri.

La ragazza ha scritto una lettera per chi riceverà i suoi capelli: “non potrei mai immaginarmi senza capelli e non posso nemmeno immaginare quello che stai provando, ma spero che con questo mio dono riesco a regalarti un sorriso. Abbi cura di te e dei tuoi capelli…buona fortuna…

Un gesto carico di significato, un orgoglio per la sua famiglia.

 


Condividi l'articolo su: