Oasi di Troina: il grido di disperazione dei dipendenti

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In questi ultimi giorni sono giunte in redazione comunicazioni che riguardavano la difficile situazione in cui si trovano i dipendenti dell’Oasi Maria Ss. di Troina. Sia le organizzazioni sindacali, che i vertici dell’Istituto hanno specificato alcuni degli aspetti di questa vicenda.

Da ultimo è giunto il grido di autentica disperazione dei lavoratori dell’Oasi di Troina, stanchi di subire una situazione che li ha economicamente messi in ginocchio.

I lavoratori lamentano quattro mensilità arretrate e probabilmente con il mese di settembre si arriverà a cinque, a cui si aggiunge la quattordicesima.

Una situazione disperata che ha portato molti di questi lavoratori monoreddito ad accumulare debiti su debiti. Alcuni di loro sono addirittura finiti nelle mani degli usurai, poiché banche e società finanziarie hanno chiuso i rubinetti del credito. Ed i creditori sempre più impazienti bussano insistentemente alle loro porte. Molti non riescono a mettere il carburante nelle automobili per andare a lavorare e la maggior parte non riesce a fare la spesa, accumulando anche debiti con bollette e mutui non pagati, tanto che alcuni di loro hanno le proprie abitazioni messe all’asta.

Anche sul pagamento delle venti mensilità arretrate i lavoratori hanno da contestare quanto affermato in questi giorni, in quanto questi pagamenti sono stati molte volte rateizzati ed anche le stesse mensilità sono state frazionate e sono servite per pagare i tanti debiti arretrati nel frattempo accumulati.

Le somme provenienti dalla Regione o dall’Asp di Enna, secondo quanto affermato da alcuni dipendenti, quando vengono effettuati i trasferimenti sarebbero utilizzati dall’Istituto prima per saldare i debiti e non per pagare i lavoratori.

In questo dramma della disperazione, i dipendenti non hanno mai fatto mancare il loro apporto professionale alla struttura ed in particolar modo ai pazienti. E’ da segnalare la gara di solidarietà tra lavoratori, con la nascita di una “comune” con la quale ognuno aiuta l’altro non appena riceve dei piccoli contributi dai propri familiari e persone che condividono la spesa nei supermercati.

In questa triste vicenda i lavoratori sottolineano come don Silvio Rotondo, presidente dell’associazione Oasi di Troina, abbia compreso in pieno il dramma che vivono queste famiglie e da sacerdote li ha aiutati come ha potuto. Ed i dipendenti dell’Oasi amareggiati da questi accadimenti, puntano il dito contro la dirigenza dell’Istituto ed anche contro la politica, rea, a loro avviso, di volersi fare solo della pubblicità sulla propria pelle, ma che nulla ha concluso in termini pratici per favorire il pagamento delle loro spettanze. La tranche di pagamenti regionali del mese di giugno non è per nulla finita nelle loro tasche ed i lavoratori lo hanno saputo solo nel mese di agosto.

La verità è sotto gli occhi di tutti con centinaia di persone allo stremo e non si intravede ad oggi alcuno spiraglio, ma solo tanta disperazione.

 


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